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Israele schiera anche l'intelligenza artificiale nella guerra contro Hamas

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Israele ha ammesso pubblicamente di utilizzare l'intelligenza artificiale per le operazioni militari

L’esercito israeliano sta utilizzando un modello avanzato di intelligenza artificiale, chiamato Fire Factory, per selezionare gli obiettivi degli attacchi aerei e gestire altre operazioni logistiche.

Israele schiera l’intelligenza artificiale

L’impiego dell’IA rappresenta un cambiamento significativo nella guerra, introducendo un’arma tanto potente quanto invisibile. Secondo i funzionari israeliani, i programmi utilizzati si avvalgono di grandi serie di dati per prendere decisioni su obiettivi, attrezzature, carichi di munizioni e orari. Sebbene questi elementi possano sembrare di uso comune per gli addetti ai lavori, è importante considerare come il Governo raccolga tali informazioni. Dal 1967 quasi ogni aspetto della vita dei palestinesi, in Cisgiordania e a Gaza, è supervisionato dall’esercito israeliano. Come risultato della sua complessa infrastruttura, Israele ha raccolto una grande quantità di dati, che sono stati un carburante vitale per l’ascesa del settore tecnologico. Non a caso l’IDF è forse l’esercito tecnologicamente più avanzato del mondo. Molti dei principali dirigenti del Paese, inoltre, hanno iniziato proprio nelle unità di intelligence militare.

La raccolta dei dati

In tutti i territori palestinesi, Israele raccoglie e analizza dati provenienti da droni, filmati di telecamere a circuito chiuso, immagini satellitari, segnali elettronici, comunicazioni online ecc… Uno dei punti principali, tuttavia, è il fatto che la tecnologia bellica AI di Israele non sia soggetta a regolamentazione internazionale. L’esercito ha dichiarato che grazie all’intelligenza artificiale la selezione degli obiettivi per gli attacchi aerei e l’esecuzione dei raid possono essere condotti con una velocità senza precedenti.

I limiti dell’intelligenza artificiale

I funzionari israeliani aveva parlato pubblicamente dell’utilizzo dell’IA nell’ultima grande guerra a Gaza nel 2021. Senza dubbio lo sviluppo dei sistemi e le nuove tecnologie hanno dato un notevole contributo nel selezionare e distruggere gli obiettivi sul territorio. I sostenitori dell’intelligenza artificiale affermano che gli algoritmi avanzati possono superare le capacità umane e potrebbero aiutare le forze armate a ridurre al minimo le vittime. I critici invece mettono in guardia dalle conseguenze potenzialmente letali dell’affidarsi a sistemi sempre più autonomi. L’attacco a sorpresa di Hamas, del 7 ottobre, tuttavia, ha fatto luce su una falla nella tecnologia. L’incapacità, infatti, dell’IA di fornire un preavviso, rappresenta di fatto un fallimento dell’intelligence a cui ancora non si è riusciti a far fronte.