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Kata, la bambina scomparsa a Firenze: le indagini si spostano all'estero

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Le indagini sulla scomparsa della piccola Kata a Firenze continuano e si spostano all'estero.

Le indagini sulla scomparsa della piccola Kataleya Alvarez Chiclio, di soli 5 anni, stanno andando avanti. Si tratta di indagini che in questo momento si stanno spostando anche all’estero.

Kata, la bambina scomparsa a Firenze: le indagini si spostano all’estero

Due lunghi giorni di ispezione nell’ex hotel Astor di Firenze non hanno dato risultati. Kataleya Alvarez Chiclio, di soli 5 anni, scomparsa da ormai più di 10 giorni, non si trova nello stabile occupato dove viveva. Il suo profilo è stato inserito nel database dell’Interpol e le ricerche si stanno allargando anche all’estero. Il Messaggero ha rivelato che è spuntata anche l’ipotesi che la piccola sia stata portata in Romania. Dove viveva la piccola, come ha raccontato il titolare di un negozio di alimentari della zona, “ogni sabato arrivano furgoni diretti in Romania“, su cui vengono caricate le merci che i “tanti romeni che abitano la zona, compresi gli abusivi che abitavano all’Astor” spediscono alle loro famiglie. Il 20 giugno il generale dei carabinieri Luciano Garofano, consulente dei genitori della piccola, dopo un sopralluogo nell’hotel, ha dichiarato che “mi sembra abbastanza scontato che la bambina sia stata sequestrata e portata via“. “Non chiedeteci cosa è successo, se è ancora viva, quale è stato lo scopo del suo rapimento perché nessuno lo può dire e non sarebbe serio fare delle supposizioni su cui non abbiamo elementi” ha poi precisato.

La scomparsa della piccola Kata, Garofano: “Un gesto premeditato”

È impossibile fare ipotesi perché sapete bene che non abbiamo tutti gli elementi” ha dichiarato Garofano, sottolineando che sicuramente si è trattato di “un gesto premeditato“. Un elemento importante arriva dalle immagini riprese dalle telecamere. Sul tavolo c’è anche l’ipotesi che la piccola sia stata portata via da un’uscita sul retro. Si tratta di una zona sorvegliata solo da una telecamera di un cittadino privato e gli inquirenti hanno acquisito le immagini.

Il sopralluogo privato della famiglia della bambina è arrivato dopo la maxi ispezione dei reparti speciali dei carabinieri. Dall’operazione non è emerso alcun dettaglio che gli investigatori ritengono risolutivo, nonostante l’ex hotel Astor sia stato controllato completamente. È stato però trovato un cellulare in un cassonetto, su cui adesso saranno svolti i necessari approfondimenti.