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La cultura del movimento Hippie degli anni '60

Hippie

La cultura del movimento hippie degli gli anni 60 ha profondamente influenzato la vecchia mentalità americana. Eccone alcune note salienti.

Negli anni 60 emergeva il movimento di controcultura passato alla storia chiamato “cultura Hippie”. A seguito del baby boom dopo la seconda guerra mondiale, in America c’erano circa 70 milioni di persone tra teenagers e giovani che si dichiaravano parte del movimento hippie. La gioventù americana rifiutava i valori imposti dai genitori, elaborando una propria cultura, estetica, credo e valori che rompessero nettamente col passato. Gli Hippies praticavano il libero amore, parlavano di “flower power” e facevano uso di droghe, sia leggere sia pesanti. Con la loro cultura rivoluzionaria gli hippies hanno ampliato i confini di tutto ciò che era accettabile per la vecchia cultura americana.

Alle origini della cultura hippie

La parola hippie deriva dalla parola hip, che significa “consapevolezza” o “conoscenza.” Il nome “hippie” fu coniato dai beatniks (i ragazzi della beat generation) del quartiere Haight-Ashbury di San Francisco. Si facevano chiamare hippies le ultime generazioni di studenti del college che vedevano nei beatniks più anziani un punto di riferimento.

Stile di vita hippie

Lo stile di vita dei giovani hippies era spesso sregolata in sfida alle autorità politiche e all’autorità genitoriale. Molti ragazzi del movimento hippies facevano uso di droga, soprattutto di marijuana e LSD. Il movimento è stato guidato per anni da Timothy Leary, che ha incoraggiato i giovani ad “accendersi, entrare in sintonia, e abbandonarsi.” Gli hippies vivevano spesso nelle cosiddette comuni, praticando “l’amore libero“.

Grazie all’azione degli hippies si diffusero in America idee come il vegetarianismo e le prime riflessioni critiche sulle tematiche ambientali. Molti si appassionarono inoltre di spiritismo, religioni orientali, medicina alternativa e astrologia, cosa che ha portato a soprannominare il decennio “l’Età dell’Acquario”.

Politica

Il motivo della nascita del movimento e della cultura hippie risiede in parte nella reazione delle giovani generazioni americane alla guerra del Vietnam e alla chiamata alle armi del Governo degli Stati Uniti. I giovani si rifiutavano di essere arruolati nell’esercito USA e spesso fuggivano in Canada. Il motto pacifista diffuso proprio dalla cultura hippie era make love, not war (“fate l’amore, non fate la guerra).

Altre battaglie politiche e in materia di diritti civili portate avanti dal movimento hippie, soprattutto all’interno dei campus universitari, furono l’ampliamento dei diritti delle donne e l’uguaglianza razziale. Tuttavia, molti hippie, anche se politicamente consapevoli, scelsero di “abbandonare” la società, invece di impegnarsi attivamente in proteste e lotte.

Moda

Gli hippies svilupparono un modo di vestire proprio molto originale. Gli uomini si lasciavano crescere i capelli, sfidando le convenzioni tradizionali. Grazie a loro divenne popolare lo stile unisex. La moda hippie comprendeva inoltre l’abbigliamento etnico, le collane di perline, i pantaloni a zampa d’elefante, gli occhialini tondi alla John Lennon e i sandali. In segno rifiuto alle logiche del consumismo, spesso gli hippie indossavano abiti di seconda mano o fatti in casa.

Musica

La musica era una parte di vitale importanza della cultura hippie. I numerosi festival musicali ascrivibili al movimento cominciarono con “the Gathering of the Tribes” a San Francisco nel 1967. Il più famoso festival di musica hippie è stata la Fiera della Musica e delle Arti di Woodstock, quando oltre 400.000 persone si sono riunite per tre giorni di concerti nel 1969 nel villaggio di Woodstock a New York. Folk, acid rock e rock psichedelico erano i generi più amati in quegli anni. Alcuni tra i più famosi musicisti associati alla cultura hippie sono Bob Dylan, Joan Baez, i Grateful Dead, Peter, Paul e Mary, i Jefferson Airplane e i Beatles.