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La morte della giovane Katia malata di covid: il padre presenta denuncia contro ignoti

Katia Lamberti covid

Il padre della giovane Katia morta pochi giorni dopo aver contratto il Covid-19 chiede sia fatta la massima chiarezza sulle cause del decesso

Il padre di Katia Lamberti -la trentenne che aveva contratto il covid da alcuni giorni e deceduta il giorno di ferrragosto- chiede sia fatta la massima chiarezza sulle cause che hanno causato l’arresto cardicircolatorio della figlia e l’assistenza medica ricevuta.

La morte di Katia, malata di covid, il giorno di ferragosto

Dopo la morte della figlia Katia – la trentenne di Torre del Lago deceduta pochi giorni dopo essere risultata positiva al covid – Alfonso Lamberti chiede sia fatta la massima chiarezza sui  reali motivi che hanno causato l’arresto cardiocircolatorio della giovane imprenditrice. 

La donna è infatti deceduta il giorno di Ferragosto all’ospedale Versilia, dove era arrivata intorno alle ore 14:00 , gà in arresto cardiaco. 

Da alcuni giorni era positiva al Covid- 19 come il fidanzato ed entrambi si trovavano in quarantena. Poi, dal 10 agosto un peggioramento delle condizioni della ragazza, fino all’epilogo di ferragosto.

Da quanto riportano alcuni media locali tra l’altro, Katia aveva prenotato il vaccino per la fine del mese.

Katia è morta a causa del covid? Esposto del padre della giovane 

Da quanto riporta la stampa locale, dopo  la morte di Katia, il padre ha deciso di presentare- presso la  Procura a Lucca – una denuncia contro ignoti, in attesa degli esiti dell’autopsia, che dovrà accertare se la donna è effettivamente morta a causa del Covid.

Uno dei punti chiave dell’esposto infatti riguarda un intervento chirurgico che la giovane si era sottoposta a luglio a Firenze. “Abbiamo chiesto di acquisire la cartella medica di quella operazione  perché vogliamo esser certi che non ci sia correlazione con quanto poi accaduto a Ferragosto. Io, personalmente, non credo che Katia sia morta a causa del Covid” ha affermato Alfonso Lamberti al Corriere Fiorentino.

L’assistenza medica a Katia durante la quarantena per il covid

Sotto accusa anche le modalità del soccorso il giorno in cui Katia si è sentita male. Da quanto riporta  Da quanto riferisce la sua famiglia,  Katia è stata accompagnata dal fidanzato al pronto soccorso. Da quanto ha scritto il 18 agosto in un suo post il giornalista Salvo Sottile: “Emanuele, il compagno della giovane, ha chiamato il 118, ma vedendo tardare l’arrivo della ambulanza, ha deciso senza esitazioni di caricarla in macchina sino alla locale Misericordia: ‘Qua — racconta ai microfoni del Tg3 Toscana — ci hanno detto, con Katia svenuta nell’auto, che si dovevano vestire. Allora ho riflettuto e mi sono detto: non c’è più tempo. Ho messo la retromarcia e l’ho portata sino in ospedale, dove è arrivata ancora viva. Poi è andata in arresto cardiorespiratorio”.

Ma il punto cardine dell’esposto riguarda l’assistenza medica riservata a Katia durante la quarantena, quando i sintomi del covid hanno cominciato ad aggravarsi. Da quanto riporta il padre al Corriere Fiorentino “Quando abbiamo riacceso il telefono di mia figlia bbiamo ritrovato oltre 20 telefonate inviate fra il 10 e il 14 agosto ai dottori che avrebbero dovuto occuparsi di lei. Alcune di queste, senza risposta, altre dalla durata anche di 25 minuti. Noi di questo non sapevamo nulla, perché Katia non voleva preoccuparci e all’inizio non ci ha detto esattamente quali fossero le sue condizioni di salute. Ma i dottori, al contrario, ne erano perfettamente a conoscenza: Katia avrebbe dovuto essere ricoverata, ad un certo punto è gonfiata in viso e sulle palpebre, ma non è stata ospedalizzata come invece avevano chiesto lei e il suo compagno».