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La ricetta del governo Meloni sulle pensioni: incentivi a chi lavora oltre i 63 anni

La premier Giorgia Meloni

Il tempo corre ed arriva la ricetta del governo Meloni sulle pensioni: incentivi a chi lavora oltre i 63 anni e ritiro rinviato con sgravi contributivi

Sta maturando in questi giorni la “ricetta” del governo Meloni sulle pensioni: incentivi a chi lavora oltre i 63 anni, con l’esecutivo che riflette su un aspetto della riforma da attuare entro il 31 dicembre pena il ritorno della “Fornero”. Insomma, chi lavorasse anche oltre l’età della pensione avrebbe degli incentivi. Il nuovo governo a guida Giorgia Meloni sta accelerando i tempi in vista della scadenza di “Quota 102”

Incentivi a chi lavora oltre i 63 anni

Il Ministero dell’Economia ha studiato una soluzione che “dovrebbe prevedere un sistema di sgravi contributivi per spingere il lavoratore a rimandare il ritiro dopo i 63 anni”. Ovviamente c’è il nodo fondi: le risorse in manovra sono tali per cui non meno di 5 dei 21 miliardi di euro in dote alla Legge di Bilancio andrebbero investiti, ma c’è il conflitto con la piorità massiva da dare al caro bollette per famiglie ed imprese

La somma in Legge di Bilancio e la proposta

Ad ogni modo quella somma da destinare alle pensioni almeno in teoria è reperibile. Lo scopo è quello di avviare una proroga delle misure di flessibilità in scadenza come opzione donna, ape sociale, ma anche la “Quota 102” rilanciata da Matteo Salvini e accolta da Giorgia Meloni. La misura sul piatto prevede l’uscita dal lavoro a 64 anni con 38 di contributi, ma Salvini rilancia con un’ulteriore flessibilità con la pensione a 61 anni e 41 di contributi, da finanziare sottraendo fondi al Reddito di cittadinanza.