> > La Russa fa dietrofront sul caso del presunto stupro di Leonardo Apache, ma n...

La Russa fa dietrofront sul caso del presunto stupro di Leonardo Apache, ma non molla: "Io credo a mio figlio"

image 7c23e934 8332 4ec3 a121 cac64ad6d224

“Non accuso la ragazza. Rispetto gli inquirenti”. Il dietrofront di La Russa padre che però crede nell'innocenza di suoi figlio.

“Non accuso la ragazza. Rispetto gli inquirenti”. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa prova a contenere lo tsunami di polemiche e le reazioni politiche. “Sono stato frainteso”, chiarisce a proposito delle dichiarazioni sulla ragazza che ha accusato il figlio Leonardo Apache di averla stuprata.

Il dietrofront di La Russa

Ieri, incalzato dai giornalisti, La Russa aveva acceso la miccia. Una bomba che poi lo ha travolto. “Di sicuro lascia molti interrogativi una denuncia presentata dopo 40 giorni dall’avvocato estensore”, aveva commentato in un primo momento, accusando la ragazza di aver assunto cocaina smarrendo la memoria.

Oggi, a bocce ferme, chiarisce “non accuso nessuno e men che meno la ragazza” e ribadisce il “rispetto per gli inquirenti e il desiderio che facciano chiarezza il più celermente possibile“.

“Credo a mio figlio”

Rispetto alla vicenda, una violenza che si sarebbe consumata il 18 maggio scorso proprio a casa di Leonardo Apache, La Russa resta fermo e irremovibile: “Da padre, dopo averlo a lungo sentito, credo a mio figlio”.

Convinzioni che sembrano contrastare con il racconto della presunta vittima. La 22enne, infatti, racconta che l’indomani mattina avrebbe scoperto di essere stata violentata dal figlio di La Russa quando ha visto entrare proprio il presidente del Senato nella stanza. Da questa circostanza avrebbe capito che lo stupratore, conosciuto in discoteca, era il figlio di La Russa.

Tutte circostanze che dovrà valutare la magistratura e potrebbero portare La Russa a comparire come testimone in tribunale.