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Nadia Toffa: le parole di Alessia Marcuzzi in ricordo dell'inviata

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La nuova stagione del programma Le Iene si è aperta con una dedica a Nadia Toffa che ha visto riunirsi tutti i volti storici della trasmissione.

È stato un inizio particolare quello di questa nuova stagione della trasmissione di Italia 1 Le Iene. L’inizio della prima puntata è stato infatti dedicato a Nadia Toffa, scomparsa lo scorso 13 agosto a causa di un tumore cerebrale. Per l’occasione si sono riunti tutti i conduttori e gli inviati de Le Iene che si sono succeduti sin dalla prima edizione nel 1997. Una grande famiglia che ha abbracciato idealmente Nadia in questo speciale ricordo che la trasmissione ha voluto dedicare a lei.

Nadia Toffa, reunion di tutte le Iene

Ad aprire la prima puntata della trasmissione in onore di Nadia Toffa ci ha pensato Alessia Marcuzzi. Lo storico volto del programma, che nelle ultime due edizioni lo aveva condotto proprio assieme alla Toffa, ha iniziato il suo discorso così: “Abbiamo pensato mille volte a come cominciare questa prima puntata delle Iene senza di lei. Ho la voce un po’ rotta e dietro di me ci sono persone che conoscevano Nadia meglio di me, spero di riuscire a dire le cose giuste e tutto ciò che abbiamo dentro. Abbiamo pensato di fare tante cose ma, secondo noi, la cosa migliore da fare è proprio quella che vedete adesso e cioè stare qua, tutti uniti e insieme e, in qualche modo, so che è impossibile, festeggiare la vita. Questo è quello che voleva Nadia, ci diceva sempre così: lei sorrideva sempre e il suo sorriso, quello che vede lì dietro, lei ce lo aveva sempre stampato sulla faccia. Proveremo a rifarlo questa sera, ci proveremo in tutti i modi ma non sarà mai uguale a quello che vedete là

La presentatrice spiega anche come in molti non avevano idea delle reali condizioni di salute dell’inviata: “Molti di noi non sapevano esattamente cosa avesse Nadia, molti di voi non lo sapevano. Sapevamo tutti che aveva un male molto brutto ma non si sapeva davvero cosa sarebbe successo perché Nadia non ne aveva parlato con tutti, ne aveva parlato solo con le persone più strette. A tutti aveva detto di avere un male terribile, il più brutto dei mali. Però forse tutti, compresa Nadia, avevamo la speranza che questo momento sarebbe potuto tardare il più possibile o, meglio, non arrivare mai. Nonostante qualcuno di noi lo sapesse, quando è arrivata la notizia è stata una botta troppo forte ed è stata forte anche per voi. Per tutti gli abbracci, le carezze e l’affetto che abbiamo ricevuto noi e ha ricevuto la famiglia di Nadia: è stata una cosa gigante, e questo è quello che faceva Nadia, aveva il potere di unire le persone, le metteva tutte insieme. Ci ha messo insieme qui stasera, quindi grazie a voi e a tutto quello che ci avete dato in questo periodo”.

Il ricordo della malattia

Visibilmente commossa, la Marcuzzi ha poi parlato di come Nadia ha saputo affrontare la sua malattia con dignità e senza lasciarsi prendere dallo sconforto: “Voglio dirvi una cosa che forse non tutti sanno: Nadia era a conoscenza fin da subito, sapeva tutto fin dalla prima operazione e sapeva che il suo cancro non le avrebbe dato forse più di un anno di vita. Quando lei diceva, anche un po’ giocando: “Se vai su Google e se digiti la malattia che è capitata a me, l’unica cosa che puoi fare in quel momento è sederti, ti manca il respiro, perché non c’è altra cosa che tu possa fare in quel momento”. Tutti siamo abituati a vedere la Nadia combattiva, la Nadia delle inchieste che ce la metteva tutta, con la grinta. Ma devo dirvi che anche lei ha pianto tanto, anche Nadia si è dovuta sedere perché le girava la testa e le mancava il respiro. Cosa ha deciso di fare quella guerriera? Ha deciso di combatterlo a modo suo, ha deciso che doveva andare avanti e sorridere. Aveva paura e le persone che la conoscono bene lo sanno, ma non voleva proprio dargliela vinta: ha continuato a lavorare e soprattutto a non vergognarsi. Non devi vergognarti di niente: lei lo diceva sempre, andava in giro con la sua parrucca anche un po’ strampalata e diceva: “Se arriva un colpo di vento e la fa cadere?”. Entrava in studio, quando zoppicava un po’ ed era gonfia, piena di farmaci, ma diceva che non gliene importava nulla. Una volta, dei fan un po’ troppo calorosi l’hanno abbracciata e la parrucca le è cascata giù ed ha detto: che vergogna c’è. Ha deciso di affrontarlo così, questo era il suo modo perché Nadia era così: ma ci ha tenuto a ricordare che in quasi tutte le famiglie italiane c’è qualcuno che combatte contro questo mostro, questa malattia e lo fa con coraggio, con dignità e con grande forza

Il desiderio di diventare Iena

Sul finale, Alessia Marcuzzi ha inoltre raccontato del sogno che Nadia aveva sempre avuto di diventare un’inviata de Le Iene e di come questo abbia condizionato la sua vita: “Lei diceva sempre che non conta quanto vivi, ma come vivi: lei ha vinto perché ha vissuto come voleva. Nadia ha fatto nella vita ciò che ha sempre voluto fare. Questo grazie a voi, perché Nadia voleva fare la Iena fin da quando era studentessa e voleva indossare questa giacca e questa cravatta da quando era piccolina e voleva essere voi”, dice rivolgendosi alle Iene alle sue spalle. “Siete il motivo per il quale Nadia è entrata nei nostri cuori. Secondo me, so che dico una cosa un po’ strana, lei ci sta guardando adesso e sta ridendo e dice “Ma guarda questi minchioni!”. Non so se ci sei, Nadia, e non so se ci stai guardando, ma è tutto merito tuo perché sei una ragazza magica, ci hai riuniti tutti qui e ci hai riempito i cuori. Quindi noi ti ringraziamo e secondo me adesso tu ci stai guardando da qualche parte, quindi ti salutiamo.”