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Chiara Danese: il racconto di cosa accadeva nei Bunga Bunga

chiara danese e nicole minetti

Chiara Danese testimonia le molestie durante i Bunga Bunga: Nicole Minetti ballava in modo sensuale al palo e si faceva baciare i seni da Berlusconi.

Chiara Danese è una delle testimoni chiave del caso Ruby. In tribunale ha ricordato le “cene eleganti”, meglio conosciute come Bunga Bunga, nella villa ad Arcore di Silvio Berlusconi nel 2010. Tra lacrime e ricordi, Chiara ricorda di Nicole Minetti che ballava al palo e si faceva baciare i seni dal’ex premier.

Chiara Danese e la testimonianza

Chiara Danese è una delle ragazze che partecipò ai famosi “Bunga Bunga”. Essi erano festini a cui prendevano parte belle ragazze, alle quali era promesso di lavorare in televisione e di percepire uno stipendio molto alto. Tra di esse, Nicole Minetti era colei che ballava attorno a un palo in modo sensuale, si spogliava e si faceva baciare i seni da Berlusconi. Le ragazze baciavano in bocca l’uomo e lo chiamavano “Papi”. Si facevano toccare anche il sedere. Tra le ragazze in questione, c’era proprio Chiara Danese.

La Danese, in tribunale, ha depositato la dichiarazione tra le lacrime, talmente tanto disperata che i giudici hanno dovuto interrompere l’udienza per una pausa. La deposizione riguardava il processo Ruby ter per corruzione in atti giudiziari a carico del leader di Forza Italia e di altri 28 imputati.

“Questa situazione mi ha rovinato la vita. Sono stata vittima di bullismo, non potevo più uscire di casa dopo che il mio nome era finito su tutti i giornali. Ho sofferto di depressione, di anoressia, e ancora oggi sono in cura. Vivo in una realtà piccola e mi hanno affibbiato un’etichetta” afferma Chiara Danese. E ancora: “Ho ricominciato a studiare per trovarmi un lavoro e la mia famiglia mi sta aiutando”.

La testimonianza rivela molti dettagli che aveva già reso nelle testimonianze nei processi a carico di Berlusconi e di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti. Prima l’ex concorrente di Miss Italia aveva ricostruito come era finita ad Arcore nove anni fa, portata da Emilio Fede, che le aveva promesso che avrebbe fatto “la ‘meteorina’ a 5mila euro a settimana”. Tra l’altro, ha detto, “a 18 anni purtroppo non conoscevo Berlusconi, ero un po’ ignorante. A me all’inizio Arcore sembrava solo un locale esclusivo di Milano”. Ha parlato delle “barzellette sconce” che l’allora premier avrebbe raccontato a cena. Poi ancora della “statuetta di Priapo” con la quale le altre ragazze “simulavano rapporti orali”, con Berlusconi che poi diceva: “Siete pronte per il bunga-bunga?”.

Chiara Danese aveva espresso il desiderio di andare via da quel posto a Emilio Fede, che era colui che l’aveva condotta, perché si sentiva male e a disagio. Lui aveva accettato, riluttante e infastidito.

Inoltre, Chiara Danese in tribunale ha affermato che ha ricevuto messaggi di minaccia da parte di persone coinvolte nel processo. A distanza di anni, la ragazza continua a ricevere violenze psicologiche in merito a quelle cene private.