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Morto Antonello Falqui, lanciò Mina e gemelle Kessler: aveva 94 anni

morto Antonello Falqui

Morto Antonello Falqui, padre del varietà che aveva appena compiuto 94 anni. Sui suoi social si legge: "Sono partito per un lungo lungo lungo viaggio"

Si è spento con quella stessa dolcezza e quella grande dose di ironia con cui era entrato nelle case degli italiani, facendosi conoscere e apprezzare per diverse generazioni. Enorme fiuto per il talento, aveva lanciato Mina, voce ineguagliabile nel panorama musicale, e le intramontabili gemelle Kessler. A 94 anni appena compiuti è morto Antonello Falqui, padre del varietà. Suoi Studio Uno e Canzonissima.

Morto Antonello Falqui: il messaggio social

Un annuncio sui suoi profili Facebook e Twitter ha comunicato la triste notizia. Le parole pubblicate sui social hanno subito fatto il giro della rete. Quel tocco di ironia e spensieratezza, anche di fronte a un fatto tanto inconsolabile, sono forse il miglior addio per Antonello Falqui, il quale sicuramente vorrà essere ricordato con un sorriso sulle labbra.

“Sono partito per un lungo lungo lungo viaggio”, si legge sui social. Poi altre informazioni: “Potete venire a salutarmi lunedì 18 novembre alle 11 alla chiesa di Sant’Eugenio a viale Belle Arti a Roma”.

Personaggi dello spettacolo, tra cui Alessandro Gassman e Fiorello, ma anche tanta gente comune hanno subito inondando la rete di messaggi di cordoglio dedicati a Falqui. Tornano sugli schermi e sulle bacheche di tutti i social spezzoni dei suoi varietà, Studio Uno e Canzonissima i più famosi. Oltre a Mina e alle gemelle Kessler, Falqui ha lanciato Walter Chiari, Paolo Panelli, Bice Valori, Franca Valeri e molti altri personaggi dello spettacolo.

Nato a Roma il 6 novembre 1925, figlio del critico e scrittore Enrico Falqui, si iscrive alla Facoltà di Giurisprudenza. Tuttavia, la sua passione per il cinema e il fascino di sedere davanti al grande schermo lo spingono a rinunciare alla laurea. Dal 1947 al 1949 frequenta il corso di regia del Centro Sperimentale di Cinematografia. Nel 1950 è aiuto regista nell’unico film dello scrittore Curzio Malaparte, “Cristo proibito”. Vanterà diversi ruoli nel mondo del cinema fino alla svolta del 1952, quando sbarca sul piccolo schermo, iniziando la sua carriera alla Rai, vivendo in prima persone le trasformazione di un medium ancora agli albori. Per la tv dirige prima dei documentari, ma si fa conoscere principalmente per i suoi varietà.