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X Factor 13, pagelle quinto live: gli inediti non sono più tali, purtroppo

x factor 13

Le pagelle di Michele Molina e sua figlia su giudici e interpreti del quinto live di X Factor 13: una puntata che ha rivelato pezzi inediti deludenti.

Dopo un soporifero quarto live, la serata degli inediti ha prevalentemente lasciato con l’amaro in bocca. Ci si aspettava di più, ci si aspettava qualcosa di nuovo. In pochi non hanno deluso, e l’intervento di Venditti e De Gregori è stato di gran lunga il momento più alto di questa edizione.

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Alessandro Cattelan: 5

So di passare per ripetitivo, perché a ogni pagella mi trovo a dire che lui, Cattelan, bravo eh, figo, eh, vincente, eh, fondamentalmente ha rotto le palle. Ma così è, e il fatto che a sembrare ripetitivo in questo contesto, cioè nel momento esatto in cui dico “Cattelan è ripetitivo” scatena una serie di scatole concentriche che in confronto una Matrioska è roba da pivellini. Il fatto è che Cattelan è ripetitivo. Lo è probabilmente da sempre, ma se sei ripetitivo in un programma che funziona potresti anche star lì a vantartene, se sei ripetitivo in un programma che affonda, beh, augurati che ci sia ancora una scialuppa di salvataggio libera quando toccherà a te, che sei il capitano, di lasciare la nave.

Mara Maionchi: 7

Questa è la serata degli inediti, quindi in teoria dovrei star qui a giudicare non Mara Maionchi in quanto giudice che giogioneggia dentro la mia televisione, quanto la discografica di vecchia scuola che ha dovuto scegliere le canzoni da far eseguire ai suoi due concorrenti rimasti in gara, Eugenio Campagna detto Comete e Nicola Cavallaro. Ma X Factor non è un programma musicale, è un programma televisivo che usa la musica esattamente come Masterchef usa il cibo, senza cioè mai farcelo assaggiare, ma solo mostrandocelo. Per cui continuo a
giudicare il giudice e il giudice Mara Maionchi giganteggia rispetto a questa pletora di nani che ha intorno, giganteggia e si porta il tutto sulle spalle. Gli inediti, beh, quelli fanno abbastanza cagare.

x factor 13 mara maionchi

Coso-Lì: 3

Non so se lo sapevate, ma l’inedito di Giordana, quella che è andata al ballottaggio tutte le puntate, quella che tutti i commentatori online, che nei fatti sono gli unici che si stanno cagando il programma, avrebbero voluto fuori, lei e la sua arpa, sin dalla prima puntata, ecco, non so se lo sapevate, ma l’inedito di Giordana l’ha scritto Sia. Lo dico perché già dalla scorsa puntata Coso-Lì lo ha specificato con tutto se stesso, ciuffo rosso e denti d’oro inclusi. Anche perché altrimenti col cazzo che Giordana sarebbe passata. Ma vuoi eliminare una che ha l’inedito scritto da Sia? Poco importa che Sia neanche saprà di averlo scritto, sto inedito, roba di chissà quanti anni fa di cui, spero e immagino, si vergognerebbe pure. La cosa importante è che lo abbia scritto Sia. Qui sta tutta l’essenza del passaggio a X Factor di questo discutibile personaggio. Uno che più che farsi vanto di una collaborazione farlocca non è in grado di fare. Uno che ha dimostrato che il concetto di personalità può essere fluido tanto quanto la sessualità di Mengoni (parole sue, eh, non mie). Uno inutile, appunto.

Malika Ayane: 3

A qualcuno, magari, Malika Ayane dentro la televisione in veste di giudice dirà pure qualcosa. C’è gente che mangia la merda, figuriamoci se non può piacere una che ha deciso di puntare tutto sull’antipatia e su una presunta competenza tutta da dimostrare una volta alzatasi da quella poltrona. Di fatto ha portato avanti un ragazzo il cui valore artistico è inversamente paragonabile al grado di lucentezza dei denti della stessa Malika nella pubblicità di Oral B, ripeterò anche in punto di morte, unico momento rilevante di questo suo transito televisivo.

Samuel: 4

Almeno da un punto di vista musicale, credevo, Samuel non fosse in discussione. Poi ho sentito i Sierra, e mi sono iniziato a porre delle domande. Perché che i Booda fossero fighi lo sapevamo già tutti, e per tutti intendo tutti noi che si lavora nella musica, anche prima che finissero sotto le sue cure, quindi era sui Sierra che si giocava il jolly. Al che, quindi, si è cementata in me la sensazione, cullata negli anni, che i Subsonica siano farina del sacco solo di Max Casacci e di Boosta, e che il suo essere lì, a portarsi a casa risultati nel ruolo di frontman, è pari a quello dello Schillaci che segnava a raffica nel Messina allenato dal Professor Scoglio. Quello, per capirsi, che fece rispondere così lo stesso Scoglio, di fronte alla precisa domanda di un giornalista sportivo che chiedeva “Ma quando lei dice che la squadra è stata impostata per far muovere sul campo dieci giocatori come fossero ingranaggi di una macchina, parla di dieci giocatori perché non contempla il portiere, giusto?”: “No, i dieci giocatori di cui parlo comprendono anche il portiere, perché nella tattica ha un ruolo anche lui. L’undicesimo è Totò Schillaci, lui non capisce un cazzo, sta davanti e segna.” Samuel, il nostro Totò Schillaci, uno che a volte segna, come quando lavora coi Booda o blasta tutti quelli che cantano cagate scritte da grandi firme straniere, ma fondamentalmente ha creduto nei Sierra.

Booda: 7,5

Ci siamo chiesti in tutte le puntate come sarebbero stati i Booda una volta che avrebbero cantato in italiano. Ci siamo chiesti si fa per dire, perché fortunatamente abbiamo di meglio da fare. Restava un po’ di curiosità, curiosità oggi fugata, dal momento che l’inedito Elefante è appunto in italiano. Bene, il risultato è appena appena meno sgargiante di quando cantano in inglese, ma confermo quanto già detto, sono gli unici a oggi pronti per il mercato. Resta quindi la domanda di fondo: che cazzo ci sono andati a fare a X Factor che coi suoi settecentomila
spettatori di media scarsi non è certo qualcosa che abbia a che fare col mercato?

Giordana: 2

La cantante più stonata della storia di X Factor, per di più la cantante più stonata della storia di X Factor che si è presentata accompagnata dall’arpa è arrivata fin qui per esplicita volontà della produzione. Non chiediamoci perché, X Factor è ormai talmente marginale che sarebbe più utile chiedersi perché Pinco Pallino ha vinto il concorso di emergenti di Cupello, in provincia di Chieti. Ma la cantante più stonata della storia di X Factor, per di più la cantante più stonata della storia di X Factor che si è presentata accompagnata dall’arpa è arrivata fin qui per esplicita volontà della produzione e il fatto che abbia presentatoil tanto strombazzato singolo scritto per lei da Sia ne è prova provata. Peccato che però se questa è una canzone che Sia a scritto per lei io sono oggettivamente uno dei più grandi giocatori di baseball degli ultimi cinquant’anni, e ho toccato l’ultima volta una mazza da baseball non per picchiare qualcuno ma per colpire una pallina piena di sabbia, credo, nel 1983. Canzone di Sia scritta per Giordana… ma che, davero? È bastato un Samuel tornato per qualche secondo dall’oltremondo dove vive per
smontare questa emerita puttanata. Sia ha lasciato una canzone alla Sony che l’ha assegnata a Giordana. E se Sia ha lasciato una canzone per essere usata come inedito di X Factor Italia, lei che sforna hit da sola o in compagnia, potete stare sicuri che è uno scarto degli scarti. In effetti, a sentirla lo si capisce bene.

x factor 13 giordana

Sierra: 3

Chi è un po’ pratico di storytelling sa bene come non c’è niente che funzioni, in una qualsiasi narrazione, come il rovesciamento di una aspettativa. Ti sei fatto una idea precisa di cosa sta per accadere, tutto lo lascia intendere e invece, al dunque, succede esattamente il contrario. Colpo di scena. Strike. Punto. Quindi a questo punto, arrivato
all’inedito, sempre che non fossero inediti anche tutte le finte cover fatte fin qui in barba al sacrosanto diritto d’autore, la SIAE dovrebbe prima o poi dirci qualcosa a riguardo, dovrebbe finalmente arrivare il giorno in cui chi scrive, e credo il resto dell’umanità, esclama di piacere ascoltando i Sierra sul palco, complice un inedito che finalmente ce li presenta come gli artisti compiuti che, evidentemente, Samuel è riuscito a intuire mentre noi vedevamo solo due ragazzotti romani incapaci di fare alcunché avesse a che fare con la musica. Rovesciamento delle aspettative, appunto. Colpo di scena. Strike. Punto. Invece no, niente di tutto questo. Anche l’inedito inedito dei Sierra fa cagare esattamente come tutte le altre canzoni eseguite fin qui in questo orrendo X Factor 13. La sorpresa arriverà un’altra volta.

Nicola Cavallaro: 4

Fossimo ancora negli anni Settanta, o nella prima metà degli anni Ottanta, cioè in quelli che a tutt’oggi vengono legittimamente ricordati come gli Anni di Piombo, periodo storico nei confronti dei quali l’Italia tutta ha ancora un conto in sospeso, che richiederebbe una rilettura composta, matura, obiettiva, ecco, fossimo ancora negli anni Settanta, o nella prima metà degli anni Ottanta, cioè in quelli che a tutt’oggi vengono legittimamente ricordati come gli Anni di Piombo, quando cioè l’estetica vigente e una comunicazione spesso urlata prevedeva l’utilizzo
di slogan, a volte anche ciclostilati, avremmo riassunto questa pagella in un efficace: RICORDATEVI LICITRA.
Detto questo, canzone di Tom Walker prodotta da Canova, e nonostante questo, o forse proprio per questo, niente che vada oltre lo sbadiglio o il conato represso di vomito.

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Sofia/Kimono: 7

Faccio una premessa dovuta. Io a sedici anni non avevo esattamente chiaro in testa cosa avrei fatto nella vita. Anche oggi che ne ho cinquanta, a volte, me lo chiedo. Ma a sedici anni, a parte studiare al Classico, mi limitavo a strimpellare qualche strumento e a giocare a Subbuteo, fantasticando più che altro sulle ragazze. Il fatto, quindi, che a sedici anni, ai sedici anni di oggi, epoca nella quale l’adolescenza arriva ormai fino a quarant’anni, ci sia una sedicenne che si scrive le sue canzoni e che le sue canzoni siano magari non proprio dei capolavori, ma comunque canzoni carine, dovrebbe già essere ascritto alla categoria dei miracoli. Poi, è chiaro, la firma di Valeria Romitelli, autrice più rodata di lei, già nel professionismo, al suo fianco lascia indurre che Sofia abbia avuto più che altro intuizioni, ricondotte alla forma canzone dalla sua partner, ma poco cambia nel mio assioma, siamo nel campo dei miracoli. La canzone, però, resta carina. Emoziona, ma non troppo, si lascia canticchiare, ma non troppo, ti coinvolge, ma non troppo. Carina, appunto, non bella. Abbastanza carina da portarla alla vittoria,
comunque.

Davide Rossi: 4

Vi invito a fare un’esperienza. Se lavorate in un’azienda, specie in una multinazionale, vi sarà capitato di vivere esperienze che vi siano state proposte da un estraneo, spesso pagato fior di quattrini dai vostri capi, gli stessi capi che vi negano un aumento da almeno cinque anni. Stavolta avete almeno il vantaggio che ve la propone qualcuno che avete scelto voi di leggere, e che il qualcuno in questione, che poi sarei io, non vi ha mai negato nulla, figuriamoci un aumento. Vi invito quindi a fare un’esperienza. Andate su Google e digitate “Festival di Sanremo” e aggiungete una data che potete ricondurre a un periodo della vostra adolescenza qualsiasi, a prescindere dalla vostra attuale età. È un esperimento che possono fare gli anziani quanto gli adolescenti,e nel secondo caso conto molto sulla frammentarietà della memoria che così tanto viene tirata in ballo ultimamente. Perché l’esperienza che vi invito a fare è quella di andare poi a leggere l’elenco dei cantanti in gara nella categoria Giovani (o Emergenti, Nuove Proposte o come diavolo si chiamava la categoria Giovani nell’anno da voi scelto). Leggetela. Poi rileggetela. Poi leggetela una volta ancora. Scommetto quel che volete che la stragrande maggioranza dei nomi che leggerete non vi dirà nulla. Perfetti estranei. Ecco, questo capiterà a Davide Rossi tempo due, tre mesi. Sappiatelo.

Eugenio Campagna/Comete: 5

Che Eugenio Campagna sia la quota indie di questa malaugurata stagione di X Factor, la peggiore in termini di ascolti e la peggiore in assoluto anche per tutto il resto, dai giudici ai concorrenti, lo abbiamo ripetuto come un matra. E io sono uno a cui i mantra e la ripetitività, invece che indurmi alla calma, fanno venire i nervi, ma proprio tanto. Che quindi il tizio che si è presentato cantando, su esplicita richiesta delle “voci di merda che sentite nelle cuffie”, leggi alla voce autori, un brano dal titolo Glovo oggi presenti un brano che si intitola Cornflakes, è
una sorta di chiusura del cerchio, di cristallizzazione di una situazione in movimento, di consacrazione definitiva di uno status. Eugenio Campagna detto Comete, quello indie, Cornflakes. Tutto perfetto. Tutto
perfetto a parte la canzone, che fa oggettivamente caghicchiare. Neanche cagare del tutto, come, che so?, una qualsiasi canzone del Biagio Antonacci da Liberatemi in poi, caghicchiare e basta. Un lieve fastidio che se uno si concentra su altro passa, senza lasciare traccia.

Mahmood: 5

Ho faticato un po’ per ricordarmi dove caspita andasse messa l’acca nel nome Mahmood. Spero di averlo fatto bene. Anche perché dove andasse messa l’acca è stata la sola cosa interessante del passaggio di Mahmood a X Factor, come nel mondo dello spettacolo.

Antonello Venditti e Francesco De Gregori: 9

Per tanti e tanti anni è girata la voce che i due cantautori romani si stessero profondamente sul culo. O che almeno Venditti stesse sul culo a De Gregori, che in qualche modo sembrava regolare vecchi conti, ormai anni e anni fa, nel brano Vecchi amici, contenuto in Canzoni d’amore. Però eccoli lì, intorno agli ottant’anni, a cantarsela e
suonarsela sul palco di X Factor. Ora, a freddo avrei quasi sperato, sentendoli annunciare, che si fossero stati davvero sul culo, perché pensarli associati a questo programma fa davvero male. Nei fatti Bomba o non bomba e La storia sono due capolavori di canzoni, e loro le cantano ancora con una voce da far paura. Poi, chiaro, viene fuori che è uno spottone al concerto salzaniano per eccellenza, quello che mette insieme due artisti a fine carriera per tentare di fare cassa, ma chi se ne frega, Venditti e De Gregori meritano tutto il nostro rispetto, almeno quando fanno i loro classici. De Gregori che non sa la data del concerto per cui è lì, lo dico alzando le mani, è stato qualcosa di epocale.

Gemitaiz e MadMan: N.C.

Sono un uomo di mezza età. Che segue il rap dalla metà degli anni Ottanta. Un uomo di mezza età che ha quindi avuto il culo, l’anagrafe dalla sua, di vedere quasi tutti i migliori rapper del mondo dal vivo. Almeno tutti quelli che sono capitati in Italia. Questo ha fatto sì che questo uomo di mezza età consolidasse in sé la certezza che il rap, dal
vivo, non regge neanche vagamente il confronto con il rap inciso. Prova ne è questo passaggio, perché Gemitaiz e Madman sono bravi, non c’è dubbio a riguardo, ma dal vivo sono inascoltabili.

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Alessandro Cattelan: 4

Oggi non mi è piaciuto. Di solito conto molto su di lui, ma come si dice: il troppo stroppia, e lui ha stancato. Al pubblico serve sempre la novità, e ormai la sua ironia è sempre la stessa, prevedibile. Le battute che fa per entrare in contatto con il pubblico suonano solo strafottenti e saccenti. Ripeto, CI VUOLE LA NOVITÀ! E ci vuole anche uno stilista nuovo, grazie.

Mara Maionchi: 9

Oggi, più che in tutte le altre puntate, mi ha divertita. Sempre in gamba, il programma potrebbe andare avanti anche solo grazie a lei. Forse un po’ ci va, in effetti.

Sfera Ebbasta: 6

Oggi è stato meno simpatico del solito. Non solo, l’ho trovato proprio più arrogante. E sono in disaccordo con lui su tutto ciò che dice su Giordana.

Malika Ayane: 2

Arrivati a questo punto speravo avesse una svolta in positivo. Ma mi sbagliavo, e la sopravvalutavo. L’anno prossimo speriamo ci sia un cambiamento. I giudici sono lì per giudicare, dire la loro, positiva o negativa che sia, ma che possa essere una critica che possa arricchire e aiutare a crescere l’artista emergente che sta loro di fronte. Lei
evidentemente non l’ha capito e non ha fatto altro che dare pareri falsi, cosa per altro notata da tutti.

Samuel: 5

Stasera almeno è riuscito a dire la sua. Ad esempio, riguardo la faccenda dei singoli in inglese. Sua che nello specifico secondo me è anche piuttosto stupida, ma almeno ha aperto bocca e non è risultato particolarmente antipatico.

Booda: 5.5

Mi aspettavo molto di più da Elefante. Il singolo dei Booda mi ha deluso parecchio. Molto ripetitivo e un po’ spento. Li reputo i più talentuosi e so che avrebbero potuto fare molto meglio. Peccato.

Giordana: 4

Rispetto al solito mi è piaciuta, ma sarà solo per la canzone di Sia che nonostante non sia stato ‘sto granché, era carina. Ma lei non è Sia è si è notato, ed è anche stonata. Non concordo con i giudici che dicono che è tutta ‘sta bravura. Il vestito. Parliamo del vestito. Scelta davvero orribile, che stonava assai, non fossero bastate le stecche fatte con la voce.

Sierra: 3

Singolo orribile. Ripetitivo, privo di contenuti. Solo superficiali. Anche il testo non mi è sembrato particolarmente originale, sentito e risentito. Perché sono ancora qui?

Nicola Cavallaro: 6.5

Il singolo mi è piaciuto molto. Lui ha una bella voce, accattivante e particolare. Molto pop, può funzionare. Bravo, bella scelta.

Sofia/Kimono: 6

La canzone mi era già piaciuta le volte precedenti. Trattandosi di un brano scritto quando lei aveva quattordici anni mi ha colpito, bel testo e bel sound. A questo punto, però, mi sarebbe piaciuto sentire qualcosa di nuovo.

Davide Rossi: 6,5

La voce di Davide è molto bella. Di solito lo ha sotterrato il fatto che gli venissero assegnati pezzi troppo vecchi che rendevano un ragazzino di 21 Anni un 80enne. Questo pezzo invece mi è sembrato più moderno e movimentato, anche più allegro. Bella pronuncia, e lui mi è piaciuto. Ottima scelta.

Eugenio Campagna/Comete: 4

Una lagna pazzesca. Look e voce uguale a tutti cantanti indie emergenti usciti male, testo scritto da una ragazzina di 12 anni. Anche lui doveva uscire da un pezzo. Inedito bocciato.

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Mahmood: 6

Non mi ha lasciato nulla di che. Anzi, mi è sembrato un po’ arrogante e montato. La canzone che ha fatto non mi ha fatto impazzire, sempre la solita roba.

Antonello Venditti e Francesco De Gregori: 9

Canzoni pazzesche, bravissimi assieme. Look direi impeccabile, con questi cappelli. Belle voci entrambi e il non ricordarsi il proprio concerto direi tocco d’arte finale.

x factor 13 venditti e de gregori

Gemitaiz e MadMan: 7

Per gusti personali avrei scelto altre canzoni del loro repertorio, poi personalmente loro mi piacciono, sanno rappare bene e hanno dei bei testi. Giacca di Gem davvero bella, in live mi hanno deluso un po’.