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Giovanna Botteri: "Mai stata pro o contro qualcuno"

Giovanna Botteri intervistata a Il Corriere della Sera

La giornalista triestina Giovanna Botteri si racconta durante un'intervista rilasciata a Il Corriere della Sera.

La giornalista Giovanna Botteri presiede la Giuria del Premio Luchetta 2020, istituito dalla Fondazione Luchetta con la Rai. Durante un’intervista rilasciata al quotidiano Il Corriere della Sera, la giornalista ha raccontato la sua esperienza come inviata di guerra, ha spiegato come prevenire le fake-news e ha parlato delle polemiche scatenatesi dopo un servizio di Striscia la Notizia sul suo look, nonché dell’accusa di essere anti Trump.

Giovanna Botteri si racconta

Nel corso dell’intervista, la giornalista ha parlato del suo passato di inviata di guerra, soprattutto degli episodi più duri che ha vissuto: “L’esperienza più dura è stata la strage di 6 bambini a Sarajevo. Erano andati a giocare con le slitte e sono morti sotto due colpi di mortaio. Con Miran Hrovatin andammo alla morgue, lui uscì in lacrime perché gli sembrava di aver visto suo figlio.

A Baghdad le mamme avevano paura di quando i bambini uscivano a giocare, gli davano valium e tranquillanti per farli dormire di più perché stare all’aperto vuol dire schegge, bombe, morte.” La Botteri ha parlato anche di Striscia, quando lei stessa è diventata notizia per via del suo look: “Un effetto supernegativo. In generale il problema è quando si confondono i piani, quando la tua immagine diventa notizia. Noi raccontiamo, non siamo quelli che devono essere raccontati: se la donna da soggetto diventa oggetto del racconto c’è qualcosa di sbagliato”, ha sottolineato la giornalista.

L’accusa di essere anti Trump

Quando invece le hanno ricordato l’accusa di essere anti Trump, ha replicato: “Non sono mai stata anti o pro qualcuno. Ho pensato che Trump fosse portatore di valori che potevano essere pericolosi o tossici per la società americana. Non fa parte del nostro mestiere fare i militanti, il giornalista del servizio pubblico deve essere imparziale, ma è legittimo avere dei valori. Credo nella necessità della pace e non della guerra, credo nei ponti e non nei muri.”

L’opinione sulle fake-news

Quando invece le è stata chiesta la sua opinione sulle fake-news, la giornalista si è così espressa: “Una volta si chiamava propaganda, il termine fake-news è più nebuloso, ma la sostanza è identica; notizie false che si mettono in giro perché fa comodo a chi lo fa. Sono meccanismi antichi. Le fake-news sono la trovata recente di una propaganda vecchia.”