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Cristiana Capotondi: «No a testimonial per i vaccini, spetta a tecnici e politici»

Testimonial vaccini

Cristiana Capotondi ha spiegato i motivi che l’hanno spinta a rifiutare il ruolo di testimonial per i vaccini, ribadendo il ruolo di tecnici e politici.

L’attrice romana Cristiana Capotondi, in una recente intervista, ha svelato i motivi che l’hanno portata a rifiutare il ruolo di testimonial nella campagna vaccinare contro il coronavirus.

Cristiana Capotondi: «No a testimonial per i vaccini, spetta a tecnici e politici»

In occasione di un’intervista rilasciata per il settimanale «F», Cristiana Capotondi ha spiegato: «Ho rifiutato di fare campagna vaccini contro il Covid non certo perché non sia favorevole, ma perché penso che questo tipo di attività spetti al comitato scientifico e alle autorità politiche, non a un’attrice».

In questo modo, quindi, la 40enne romana ha ribadito il ruolo fondamentale che tecnici e politici svolgono costantemente nei confronti della popolazione nell’ambito della sensibilizzazione alla campagna vaccinale.

A proposito del tema del negazionismo e alle dichiarazioni prettamente negazioniste rilasciate dalla collega francese Marion Cotillard, invece, Cristiana Capotondi ha affermato: «Negazionismo sulla pandemia? I numeri hanno un gran vantaggio: non vanno interpretati. Però resto convinta che la nostra immagine di attori non debba spostare l’ago della bilancia: sono temi cruciali per la vita dei cittadini, le direttive chiare devono arrivare dalle figure competenti».

Le passioni di Cristiana Capotondi: recitazione e sport

L’attrice, che recentemente ha riscosso un notevole successo interpretando Chiara Lubich nell’omonima fiction, ha poi ribadito come preferisca impiegare le proprie energie dedicandosi a ciò in cui è consapevole di aver realmente maturato conoscenze e competenze ossia la recitazione e lo sport, preferendo restringere a questi due mondi le sue opinioni e i suoi interventi pubblici.

Proprio in merito alla recitazione e allo sport, l’attrice romana è stata segnalata dal ministro Franceschini per il Consiglio di amministrazione del Centro sperimentale di cinematografia mentre, nel ruolo di capo delegazione della Nazionale A di calcio femminile, ha prestato estrema attenzione alla riforma dell’ordinamento sportivo, recentemente approvata dal Consiglio dei ministri.

La riforma stabilisce che le donne, da dilettanti, vengano riconosciute ufficialmente come professioniste tutelate. Il traguardo raggiunto in questo contesto è stato commentato da Cristiana Capotondi con le seguenti parole: «Non potranno più accadere casi come quello della pallavolista Lara Lugli, che è rimasta senza stipendio e ha addirittura ricevuto una richiesta di risarcimento danni per il fatto di essere rimasta incinta».

Il rapporto con l’età e il compagno Andrea Pezzi

Interrogata circa il recente compimento dei 40 anni d’età, festeggiati nel mese di settembre 2020, Cristiana Capotondi ha ammesso: «Mi piaccio di più adesso di quando avevo 25 anni».

Infine, la donna ha anche rivelato alcuni particolari relativi alla relazione con Andrea Pezzi, suo compagno da oltre 15 anni. In merito al loro rapporto, infatti, l’attrice ha raccontato: «L’equilibrio che abbiamo è stato costruito negli anni, dedicando molto tempo a noi stessi. In questa dimensione di amore, affetto e affinità intellettuale sento che non ci manta nulla. Dunque, forse è davvero il momento giusto: fare un figlio quando non ne senti la necessità? Chissà… lo scopriremo solo se e quando accadrà: su certe cose della vita non si può e non si deve ragionare a palla ferma».