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Fabrizio Corona, la lettera: "Pronto a morire per i miei diritti"

Fabrizio Corona lettera

Fabrizio Corona ha scritto una lettera dall'ospedale di Niguarda, dove è tenuto sotto costante osservazione.

Fabrizio Corona ha scritto una lettera dall’ospedale di Niguarda – dove si trova ricoverato dal giorno in cui si è ferito alla notizia della revoca dei suoi domiciliari. L’ex Re dei paparazzi si è detto pronto a morire pur di far rispettare i suoi diritti.

Fabrizio Corona: la lettera

A Non è l’Arena Massimo Giletti ha letto una lettera che Fabrizio Corona ha scritto durante il suo ricovero al reparto di Psichiatria dell’ospedale di Niguarda, dove è tenuto sotto costante osservazione a seguito degli atti autolesionisti da lui inferti contro se stessi all’arrivo delle forze dell’ordine a casa sua. Sempre all’ospedale di Niguarda Fabrizio Corona sarebbe tornato a ferirsi con una penna biro.

“Voglio che sappiano quello che mi è successo. Ho chiesto di andare in bagno a fumare: mi hanno dato un accendino. Sono controllato a vista. Mi sono seduto sul wc a dorso nudo: ho visto la ferita sul mio braccio che mi sono provocato pugnalandomi con una biro”, ha scritto Corona nella sua missiva, e ancora (rivolgendosi a Giletti): “Massimo devi sapere che quando mi sono maciullato il braccio non ho sentito nulla. Sono pronto a morire per i miei diritti”. Nei giorni scorsi i legali di Fabrizio Corona hanno espresso preoccupazione per le sue condizioni di salute e intanto la Cassazione ha confermato che Corona dovrà scontare altri 9 mesi di carcere (da lui già scontati in affidamento terapeutico). Dopo il suo video shock al momento dell’arresto in tanti, tra personaggi famosi e non, hanno espresso solidarietà nei suoi confronti: tra questi anche Adriano Celentano, Belen Rodriguez e la madre di Corona, Gabriella Privitera.