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Red State: trama, cast e recensione del film horror di Kevin Smith

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In streaming su Amazon Prime Video il film horror di ambientazione rurale Red State di Kevin Smith con protagonisti Michael Parks e John Goodman

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Su Amazon Prime Video il film horror Red State (2011) del regista americano Kevin Smith, famoso per la commedia indipendente Clercks – Commessi (1994), premiato alla quarantesima edizione del Festival di Cannes.

Trama

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I tre amici liceali Jared (Kyle Gallner), Travis (Michael Angarano) e Billy-Ray (Nicholas Braun) vengono contattati su internet da una donna matura per fare sesso di gruppo. Arrivati alla roulotte della donna scoprono che si tratta di una trappola orchestrata dal pastore fanatico religioso Abin Cooper (Michael Parks).

I tre ragazzi vengono rapiti dalla setta religiosa di Cooper in quanto peccatori che devono espiare con la morte i propri peccati. Alcuni dei ragazzi riescono a fuggire e ad allertare lo sceriffo della città che chiamerà in suo aiuto gli agenti dell’ATF capeggiati dall’agente speciale Joseph Keenan (John Goodman). Quello che ne nasce è una violenta sparatoria tra l’esaltata congrega di padre Cooper, asserragliata nella chiesa, e gli agenti dell’ATF.

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Cast

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Nei panni del carismatico e malvagio leader Abin Cooper l’attore statunitense Michael Parks, famoso per aver preso parte a serie televisive ormai cult come I segreti di Twin Peaks (ABC, 1990-1991) di David Lynch e per aver lavorato, nell’ultima parte della sua vita, con importanti registi contemporanei come Quentin Tarantino e Robert Rodriguez. Ad interpretare l’agente Joseph Keenan l’attore John Goodman conosciuto per i propri ruoli all’interno dei film dei fratelli Coen, con cui l’attore ha intessuto un lungo e proficuo sodalizio artistico che lo ha proiettato nell’immaginario comune di tutti i cinefili.

Recensione

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Kevin Smith, dopo il flop commerciale e di critica con il film Poliziotti fuori – Due sbirri a piede libero (2010), decide di tornare alle origini del suo cinema mettendo in piedi una propria produzione indipendente lontana dalle dinamiche di Hollywood per avere maggior libertà nel trattare la questione religiosa, tema principale all’interno di Red State. La libertà di cui ha potuto godere Kevin Smith sul set, è visibile in ogni frame della pellicola.

Il regista del New Jersey dipinge con tinte rosso sangue un ritratto dei piccoli paesi rurali di provincia dove l’omofobia, l’intolleranza per il diverso e il bigottismo sembrano farli da padrone, incarnati sia dalle istituzioni politiche locali sia da sedicenti pastori religiosi che promettono la salvezza eterna attraverso l’estirpazione del male e del peccato.

Estirpazione che avviene grazie all’enorme arsenale di fucili ed esplosivi che la congrega di Cooper tiene nascosto nel seminterrato della loro chiesa per difendersi dal peccato che ormai ha invaso il mondo. Kevin Smith non attacca solamente le sette religiose, molto presenti sul territorio statunitense, ma anche le istituzioni e i loro meccanismi burocratici contorti che portano persone pericolose come Cooper alla legale detenzione di armi sebbene mostri chiari segni di squilibrio psichico.

Un affresco terribile degli Stati Uniti che si dimostra nella pellicola di Smith una nazione fondata sul culto della violenza e delle armi sia che si tratti di e pericolosi terroristi sia di agenti federali. Da sottolineare anche la magnifica performance di Michael Parks che ipnotizzerà gli spettatori attraverso lunghissimi monologhi squilibrati sul vero significato della religione e l’imminente arrivo dell’apocalisse.