> > L’influenza aumenta il rischio di infarto di 6 volte nei sette giorni succe...

L’influenza aumenta il rischio di infarto di 6 volte nei sette giorni successivi all’infezione

influenza rischio infarto

Il rischio di infarto aumenta di 6 volte nei pazienti che hanno ricevuto una diagnosi di influenza: lo studio condotto.

Un recente studio ha rivelato che l’influenza può aumentare di 6 volte il rischio di infarto nei primi sette giorni che seguono la diagnosi dell’infezione.

L’influenza aumenta il rischio di infarto di 6 volte nei sette giorni successivi all’infezione

Uno studio condotto da Annemarijin de Boer presso lo Julius Center for Life Sciences and Primary Care UMC di Utrecht ha dimostrato che ammalarsi di influenza potrebbe aumentare di sei volte la possibilità di un infarto nella settimana successiva all’infezione rispetto a una condizione normale.

Il collegamento tra influenza e arresto cardiaco era già stato individuato in passato da uno studio canadese risalente al 2018, condotto esaminando pazienti ricoverati per infarto. La nuova indagine, poi, ha analizzato i risultati di test provenienti da 16 laboratori dei Paesi Bassi che coprono circa il 40% della popolazione e ha tenuto conto dei registri di morte e di quelli ospedalieri per ottenere un quadro più ampio e completo.

Gli esperti si sono concentrati sui dati raccolti rispetto a 26.221 casi di influenza confermati dai laboratori tra il 2008 e il 2019. Delle persone esaminate, 401 hanno avuto almeno un attacco cardiaco – infarto del miocardio – entro un anno dalla diagnosi di influenza mentre gli attacchi cardiaci totali sono stati 419. In questo contesto, è emerso che 25 infarti sono sopraggiunti nei primi sette giorni dopo aver contratto l’influenza, 271 nell’anno precedente la diagnosi e 177 nell’anno successivo alla diagnosi di influenza, esclusi i primi sette giorni.

Un terzo circa dei pazienti è morto – 139 su 401 – per motivi diversi entro i dodici mesi successivi alla diagnosi di influenza.

Caratteristiche del virus influenzale

Alla luce delle informazioni raccolte, gli esperti hanno stimato che le persone che avevano contratto l’influenza avevano una probabilità 6,16 volte maggiore di avere un attacco cardiaco nei sette giorni successivi alla diagnosi rispetto all’anno precedente o successivo.

Il virus influenzale, come è noto, provoca un aumento della coagulazione del sangue. Si pensa, quindi, che questa sua caratteristica, combinata all’infiammazione che fa parte della risposta immunitaria dell’organismo contro il virus, possa causare un indebolimento delle placche di arteriosclerosi accumulate nelle arterie stimolandone la rottura. Nel caso in cui una placca si rompesse, potrebbe dare origine a un coagulo capace di bloccare il normale afflusso di sangue al cuore, causando un infarto.