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Lombardia, errori vaccini: passaggio a Poste Italiane ad aprile

Attilio Fontana

Sono stati commessi molti errori in Lombardia da quando è iniziata la campagna vaccinale e da aprile entrerà in gioco Poste Italiane.

Sono stati commessi molti errori durante la campagna vaccinale in Lombardia. Prima di tutto sono stati anticipati i tempi per gli over 80, nonostante il portale non fosse ancora in funzione. Ci si sono stati problemi logistici, sbagli nelle trascrizioni e comunicazioni errate delle Asst.

Errori vaccini in Lombardia

Lorenzo Gubian, direttore generale di Aria, da oggi amministratore unico dopo le dimissioni “forzate” del CdA, ha fatto un vero e proprio disastro, nonostante possa dire che “certi errori possono capitare” in una situazione di emergenza. Il direttore non ha negato che ci sono stati troppi disguidi ed è proprio per questo che da aprile tutto sarà in mano di Poste Italiane. “In questi giorni si sta andando a individuare tutti i centri vaccinali massivi che saranno gestiti da Poste” ha spiegato il dg di Aria. Gubian ha ripetuto che la decisione di anticipare i tempi è stata presa “nell’unità di crisi” dove “si fa sintesi e si prendono delle decisioni, c’è il dottor Bertolaso, ma c’è anche la dg welfare“. Una conferma di ciò che aveva dichiarato Mario Mazzoleni, ex consigliere di amministrazione di Aria, che ha spiegato che i vertici politici regionali erano stati avvisati che il sito per le prenotazioni avrebbe avuto dei problemi.

Ci sono stati molti errori nell’invio degli appuntamenti, con sms mai arrivati, sedi assegnate a 100 chilometri di distanza, anziani convocati in numero doppio rispetto alle disponibilità o mai convocati, persone già vaccinate che ricevevano altri appuntamenti. Gubian ha voluto parlare anche delle aziende sanitarie. “Inizialmente questa attività è stata presa in carico da Aria, ma a dirla tutta è successo anche che l’Asst abbia indicato date di attivazione degli ambulatori sbagliate. O fasce orarie più larghe o più strette, e questo ha portato ai problemi di sovraffollamento che abbiamo visto” ha spiegato, aggiungendo che alcuni disservizi sono imputabili ai fornitori. Aria non ha speso “tutti i soldi” (tra i 18 e i 22 milioni di euro) stanziati dalla Regione per la realizzazione del sistema.