È possibile scambiare delle pistole ad acqua per armi ver e proprie? Anche quando a impugnarle sono dei ragazzini? Sembrerebbe di sì, dato che un evento del genere si è verificato ad Hackney, vicino a Londra, dove dei poliziotti sono intervenuti bloccando perentoriamente due fratellini che stavano giocando.
Poliziotti intervengono a Londra per una sospetta sparatoria
Due bambini stavano giocando con delle pistole ad acqua ad Hackey, vicino a Londra, quando a un certo punto dei poliziotti armati fino ai denti li hanno accerchiati pensando fossero intenti in una sparatoria reale.
Protagonisti di questa storia, che risale a luglio, un ragazzino di 13 anni e il fratellino più piccolo.
Poliziotti intervengono in una “sparatoria” fra bambini a Londra: la ricostruzione
Come ricostruito dai media locali, i due fratellini stavano giocando con delle pistole ad acqua colorate, ma la polizia che li ha visti da lontano, ha pensato che si trattasse di una sparatoria vera e propria.
La notizia è stata diffusa dopo mesi, al termine di un’indagine interna per fare luce sulla condotta dei poliziotti.
Quel giorno si sono avvicinati ai bambini, scaraventando a terra il più grande, che era in sella alla sua bicicletta. Poi lo hanno ammanettato mentre dei tiratori scelti lo minacciavano con i fucili puntati.
L’Apa ha riferito la notizia e condannato l’operato dei poliziotti, che hanno fortemente traumatizzato i bambini con una violenza immotivata, poiché le armi che stavano “utilizzando” erano palesemente finte ed era impossibile scambiarle con pistole vere.
Dopo il fatto, sono arrivate le scuse degli agenti, in particolare quelle del detective James Conway, responsabile di aver ammanettato il 13enne.