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Luciana Ranieri trovata impiccata in casa: ex marito indagato per istigazione al suicidio

luciana ranieri

Luciana Ranieri, l'estetista di Palo del Colle trovata impiccata il 10 novembre, potrebbe essere stata vittima di istigazione al suicidio.

Il caso di Luciana Ranieri, l’estetista di Palo del Colle – in provincia di Bari – che lo scorso 10 novembre era stata trovata impiccata in casa dell’ex marito, è stato riaperto. Proprio il nome dell’uomo, Rocco Avita, è tra gli indagati che figurano nel registro del gup Rossana De Cristofaro, del Tribunale di Bari. Si suppone un’istigazione al suicidio.

Caso Luciana Ranieri, ex marito indagato per istigazione al suicidio: la storia

Secondo la Procura, il caso era ormai archiviato. Ma la famiglia di Luciana Ranieri, di 36 anni, è stata ostinata e si è battuta per la disposizione di ulterori indagini; a seguirne l’operazione, l’avvocato Roberto Loizzo.

La vittima, infatti, aveva addirittura organizzato un viaggio a Disneyland con i suoi bambini e stava cercando anche un locale per festeggiare Capodanno. Insomma, faceva progetti e non sembrava manifestare turbamenti tali da far pensare ad un simile epilogo.

Luciana Ranieri, madre appunto di due bambini, era separata dal marito e il loro era un rapporto abbastanza burrascoso, come confermano anche le indagini. L’ipotesi degli investigatori verte attorno ad una possibile istigazione al suicidio, a causa di una crisi che durava da tempo e si era anche manifestata fino a poche ore prima della morte della donna.

Luciana Ranieri non ha lasciato alcun messaggio

La donna, finora presunta suicida, non avrebbe lasciato neanche un messaggio di addio. Da qui, la volontà di comprendere fino in fondo come siano andate davvero le cose. Se davvero una giovane donna che amava i suoi figli e in assenza di una valida giustificazione, possa aver commesso un gesto simile. Al contrario, la gestione di una crisi coniugale, segnata da atteggiamenti possessivi e invadenti da parte dell’ex marito, potrebbe aver influenzato la decisione di Luciana di togliersi la vita.

Come conferma l’autopsia, in ogni caso, si tratta di soffocamento che esclude segni di violenza esterna riconducibili ad un’altra persona. Tuttavia, non si esclude l’intervento e la spinta verso il suicidio.