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Mafia, Giovanni Brusca lascia il carcere dopo 25 anni

Brusca lascia il carcere

Giovanni Brusca, il mafioso noto per l'assassinio di Giovanni Falconi ha lasciato il carcere dopo 25 anni. Partecipò all'assassinio di Falcone.

Venticinque lunghi passati dietro le sbarre del carcere di Rebibbia. Per il mafioso Giovanni Brusca che salì tra gli anni ’80 e ’90 agli onori della cronaca per essere stato tra i fautori di delitti eccellenti di cosa nostra, è arrivato il termine della pena. Giovanni Brusca che divenne in seguito un collaboratore di giustizia è uscito dal carcere dopo aver trascorso la quasi totalità della pena. Stando a quanto scrive “l’Espresso”, non sarà ancora completamente libero in quanto per i prossimi quattro anni sarà sottoposto ad un regime di libertà vigilata. Ad ogni modo stando a quanto stabilito dal tribunale di sorveglianza di Roma e recepito dai giudici di Milano, Brusca potrà tornare libero con 45 giorni di anticipo.

Brusca lascia il carcere, “Sarà sottoposto a 4 anni libertà vigilata”

La strage di Capaci, l’assassinio di Giuseppe Di Matteo morto a soli 11 anni sciolto nell’acido, ma anche altre vittime eccellenti della mafia, questa è solo una parte del curriculum di Giovanni Brusca mafioso molto attivo tra gli anni ’80 e ’90 che ha lasciato la cella del carcere di Rebibbia dopo 25 anni passando quindi in regime di libertà vigilata che durerà 4 anni. Giovanni Brusca che durante i suoi anni di progionia è diventato collaboratore di giustizia non senza le iniziali difficoltà, a differenza di altri pentiti ha trascorso nella sua interezza il periodo di reclusione ad eccezione di 45 giorni che sono stati abbuonati dal tribunale di sorveglianza di Roma.

Brusca lascia il carcere, il passato da collaboratore di giustizia

Il percorso che ha portato Giovanni Brusca a diventare collaboratore di giustizia a metà anni ’90 fu all’epoca alquanto discusso. Un primo tentativo di collaborazione nel quale Brusca fece il nome dell’ex Presidente della Camera Luciano Violante fece emergere come si sarebbe trattato di un piano per screditare l’anitimafia. Tale piano che non fu mai mai attuato fu poi confemato in seconda battuta dal fratello.

Un secondo tentativo di collaborazione avvenne a seguito di una lunga e sofferta decisione arrivata da un travaglio anteriore. “La mia non è una scelta facile. Pesa la storia della mia famiglia, il dover accusare altri, il giudizio che mio padre darà di me”, le parole di Giovanni Brusca.

Brusca lascia il carcere, le successioni confessioni

Giovanni Brusca ha ammesso in seguito di aver partecipato a delitti eccellenti di mafia come mafia come la strage di Capaci, ma anche altre stragi di Giuseppe Di Matteo figlio del pentito Mario Santo Di Matteo che venne ucciso per vendetta a causa del padre che decise di collaborare con i magistrati.

Brusca lascia il carcere, Maria Falcone: “Una notizia che mi addolora”

A commentare la notizia del rilascio dal carcere del mafioso Giovanni Brusca, la sorella di Giovanni Falcone che ha dichiarato: “Umanamente è una notizia che mi addolora, ma questa è la legge, una legge che peraltro ha voluto mio fratello e quindi va rispettata. Mi auguro solo che magistratura e le forze dell’ordine vigilino con estrema attenzione in modo da scongiurare il pericolo che torni a delinquere, visto che stiamo parlando di un soggetto che ha avuto un percorso di collaborazione con la giustizia assai tortuoso. Ogni altro commento mi pare del tutto inopportuno”.