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Ancora incertezze sulla manovra, il Governo vacilla su Superbonus e fondi antiviolenza sulle donne

Manovra Superbonus fondi antiviolenza

Superbonus e fondi antiviolenza sulle donne: quali sono i noti che devono ancora essere sciolti prima di procedere all’approvazione della manovra?

La fine del 2023 si avvicina ma, sulla manovra, ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere che rallentano l’approvazione del provvedimento: i dubbi del Governo riguardano principalmente il Superbonus e i fondi antiviolenza sulle donne.

Manovra, i nodi ancora da sciogliere: Superbonus e fondi antiviolenza sulle donne

Superbonus e fonti antiviolenza sulle donne. Sono questi gli ultimi nodi da sciogliere sulla manovra. questioni che dovrebbero essere risolte nelle prossime ore. La commissione Bilancio del Senato ha intenzione di portare a termine l’analisi del provvedimento nelle tempistiche previste ossia entro lunedì 18 dicembre. Concluso l’esame del testo, il dossier verrà inviato all’Ausa il 20 dicembre in modo tale da ottenere il via libera entro il 22 dicembre. Superato lo scoglio della pausa natalizia, la pratica sarà poi esaminata alla Camera tra Natale e Capodanno.

Superbonus

Se ci si concentra sui due punti di maggiore incertezza, è necessario fare alcune precisazioni. Per quanto riguarda il Superbonus, non è ancora chiaro se le modifiche verranno inserite in manovra oppure verranno rimandate al decreto Milleproroghe che dovrà essere varato entro fine anni.

“Stiamo lavorando perché nella manovra o in altri provvedimenti, come quello sulle proroghe, ci possa essere una breve proroga per il superbonus che riguarda condomini che hanno già compiuto il 70% dei lavori”, ha dichiarato il leader di Forza Italia nonché ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani, durante la sua partecipazione alla kermesse di Fratelli d’Italia Atreju. “Quindi nessuna tolleranza per imbroglioni, ma per le persone oneste bisogna avere un occhio di riguardo, e permettere di concludere i lavori in dirittura d’arrivo”, ha aggiunto.

Fondi antiviolenza sulle donne

Un’altra questione fondamentale da sciogliere riguarda i fondi antiviolenza sulle donne, in merito ai quali il Governo sta tenendo un vivace dibattito. Nello specifico, la cifra finale da destinare alle modifiche parlamentari potrebbe salire leggermente al di sopra dei 100 milioni, divisi in 60 alla maggioranza e 40 alle opposizioni (Pd, M5S, Iv, componenti del Gruppo Misto e Autonomie).

Al Senato, le opposizioni presenteranno l’emendamento unitario sulla violenza contro le donne lunedì 18 dicembre. Iniziativa alla quale hanno deciso – appunto – di destinare i 40 milioni della loro quota.

L’emendamento prevede l’incremento da 4 a 10 milioni del fondo per il reddito di libertà, l’esonero contributivo per i datori di lavoro privati che assumono donne disoccupate vittime di violenza (sono stati stanziati 3,7 milioni per il 2024), un Fondo per la creazione di case rifugio per donne vittime di violenza, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024, 2025 e 2026.

Nel caso in cui le risorse per le opposizioni dovessero lievemente incrementare, queste verranno tutte convogliate nell’emendamento. Qualora, invece, le risorse dovessero subire un aumento considerevole, potrebbero essere varate misure anche per gli alluvionati.