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Maradona vuole il carcere per la figlia, Gianinna gli risponde: "Gli ho perdonato di peggio"

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Maradona pronto a invocare il carcere per sua figliA Gianinna: sarebbe stata lei ad aiutare l’ex moglie Claudia Villafane a riciclare i soldi sottratti dal suo patrimonio.

Ancora problemi a casa Maradona! A quanto pare, infatti, il calciatore sarebbe pronto a far spalancare le porte del carcere per sua figlia Gianinna, che avrebbe aiutato la madre, Claudia Villafañe, ex moglie dell’uomo, a sottrargli una cospicua parte del suo patrimonio.

Maradona è rispetto a questo assolutamente categorico, mentre parla della figlia si lascia andare a malcelate minacce, per dimostrare che è pronto a tutto per risolvere questa incresciosa questione. A quanto pare, dunque, sarebbe stata proprio sua figlia Gianinna ad aiutare l’ex moglie Claudia Villafañe a riciclare i soldi sottratti impropriamente dal suo patrimonio.

A quanto si apprende la cifra si aggirerebbe più o meno intorno agli 80 milioni di pesos, al cambio circa quattro milioni di euro. La donna, infatti, attraverso delle operazioni bancarie in Uruguay, avrebbe favorito la madre nell’operazione fraudolenta. E questo, quindi, per Maradona è intollerabile, tanto che avrebbe chiesto il carcere preventivo per la figlia.

La donna, a quanto sembra per nulla scossa, avrebbe invitato il padre e il suo avvocato a un confronto, scrivendo su Twitter: “sa dove vivo, che vengano quando vogliono”. Poi ha aggiunto riferendosi sempre a suo padre, Gianinna continua: “Gli ho perdonato di peggio e gli perdonerò anche questo. Posso solo mandargli tutto il mio amore e ringraziarlo perché è grazie a lui che ho potuto scegliere chi e come essere.”.

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Diego Armando Maradona, carriera

Diego Armando Maradona, nato a Lanús il 30 ottobre 1960, è un allenatore di calcio, dirigente sportivo ed ex calciatore argentino, di ruolo centrocampista offensivo, capitano della Nazionale argentina di calcio vincitrice del Mondiale del 1986, attuale tecnico del Dibba Al-Fujairah. Il 5 luglio 2017 ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di Napoli a palazzo San Giacomo con conseguente festa a Piazza del Plebiscito.

Noto anche come El Pibe de Oro (Il Ragazzo d’Oro), è considerato uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi e, da molti, il migliore in assoluto. In una carriera da professionista più che ventennale, ha militato nell’Argentinos Juniors, nel Boca Juniors, nel Barcellona, nel Napoli, nel Siviglia e nel Newell’s Old Boys. Con la Nazionale argentina ha partecipato a quattro edizioni dei Mondiali (1982, 1986, 1990 e 1994); i 91 incontri disputati e le 34 reti realizzate in Nazionale costituirono due record, successivamente battuti.

Il suo gol realizzato contro la Nazionale inglese nei quarti di finale del Mondiale 1986 è considerato il gol del secolo, e segue di cinque minuti l’altro famoso e controverso episodio per cui è spesso ricordato, quello della mano de Dios. Non è mai potuto entrare nelle graduatorie del Pallone d’oro, perché fino al 1994 il premio era riservato solo ai giocatori europei (proprio per questo l’anno successivo nel 1995 vinse il Pallone d’oro alla carriera).

Ha comunque ricevuto altri numerosi riconoscimenti individuali: condivide con Pelé il premio ufficiale FIFA come Miglior giocatore del XX secolo, e nel 1993 è stato insignito del titolo di miglior calciatore argentino di sempre, tributatogli dalla federazione calcistica dell’Argentina (AFA). Nel 2002 è stato inserito nella FIFA World Cup Dream Team, selezione formata dai migliori undici giocatori della storia dei Mondiali, ottenendo, tra gli undici della squadra ideale, il maggior numero di voti.

Nel 2004 è stato inserito da Pelé nel FIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, stilata in occasione del centenario della federazione. Nel 2012 viene premiato come Miglior Calciatore del Secolo ai Globe Soccer Awards e nel 2014 entra a far parte della Hall of Fame del calcio italiano tra i giocatori stranieri.

Ritenuto una delle figure più controverse della storia del calcio per la sua personalità eccentrica dentro e fuori il campo, fu sospeso due volte dal calcio giocato per differenti motivi: una volta per uso di cocaina nel 1991 e un’altra volta per positività ai test antidoping, nel Mondiale 1994 (per uso di efedrina, sostanza non legale spesso usata per perdere peso).

Dopo il suo ritiro ufficiale dal calcio nel 1997, Maradona ha subito un aumento eccessivo di peso (risolto con l’aiuto di un bypass gastrico) e le conseguenze della dipendenza dalla cocaina, dalla quale si è liberato dopo lunghi soggiorni in centri di disintossicazione. Nonostante la poca esperienza nel ruolo, nel novembre 2008 fu nominato CT dell’Argentina con il compito di condurre la Nazionale nelle qualificazioni per i Mondiali del 2010, obiettivo infine raggiunto nell’ottobre 2009.

Diego Armando Maradona, vita privata

Diego è il terzo dei sette figli nati dall’unione di Don Diego (1928-2015) e Doña Dalma (1930-2011). La sua famiglia ha origini italiane, spagnole, croate e nativo americane. Ha sposato Claudia Villafañe il 7 novembre 1989, a Buenos Aires, dopo la nascita delle loro figlie, Dalma Nerea (nata nel 1987) e Gianinna Dinorah (nata nel 1989).

Nella sua autobiografia Maradona ha ammesso che non è sempre stato fedele a Claudia, benché la definisca “l’amore della sua vita”. Nel 2004 i due divorziarono, rimanendo però amici: sono stati visti insieme in diverse occasioni, come nelle partite della Nazionale argentina durante il Mondiale 2006. Dopo il divorzio, Claudia ha intrapreso la carriera di produttrice di teatro.

L’altra figlia Gianinna è stata invece legata sentimentalmente al giocatore del Manchester City Sergio Agüero, da cui ha avuto un figlio, Benjamin, nato il 19 febbraio 2009, facendo diventare quindi Maradona nonno per la prima volta. Soltanto di recente il calciatore ha infine riconosciuto il figlio Diego Sinagra, chiedendo perdono per essere stato un padre assente. Queste le parole di Maradona: “chiedo scusa dopo 30 anni a mio figlio Diego. Non ti lascerò mai più.”.