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Maternità surrogata: la scelta migliore?

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Foto di Ian Sanderson Volere un figlio a tutti costi a prescindere se si ha o meno un partner. Un nuovo modo di guardare al futuro o semplicemente un desiderio del tutto intimo e personale? Sono le donne del XXI secolo che si rivolgono alla banca del seme o che vedono il partner, anche quello o...

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Foto di Ian Sanderson

Volere un figlio a tutti costi a prescindere se si ha o meno un partner.
Un nuovo modo di guardare al futuro o semplicemente un desiderio del tutto intimo e personale?
Sono le donne del XXI secolo che si rivolgono alla banca del seme o che vedono il partner, anche quello occasionale, come la maniera più rapida e naturale per rimanere incinta. Non sempre è chiaro il confine che c’è in loro tra il bisogno di completamento del proprio essere attraverso la maternità e il puro desiderio di maternità che esula da ogni condizionamento esterno: l’avere un partner, l’essere sposati, l’avere l’età giusta …..
In alcuni casi, quando nella coppia uno dei due non è fertile, ci si imbatte con il dilagante fenomeno della “maternità surrogata” o dell’ “utero in affitto”. La maternità surrogata è formalmente vietata in Italia. In Grecia, invece, è ammessa, e l’adozione si ottiene attraverso la sentenza favorevole da parte del giudice. Il bambino una volta nato, risulta a tutti gli effetti figlio della coppia sterile, mentre il nome della madre surrogata non compare in alcun modo all’anagrafe. Vi è un centro, nell’isola di Creta specializzato nell’ambito: “Il Centro Mediterraneo di Fertilita’ & Genetica” di Chania’, il quale ha al suo interno un team di esperti che assistono la persona anche dal punto di vista psicologico. In altri Paesi, non vi è una legge ad hoc, quindi, c’è il rischio che una volta nato il bambino, i genitori adottivi possano riscontrare severe difficoltà nel vero e proprio processo di adozione se non sono in possesso del certificato di idoneità rilasciato dal tribunale italiano: il figlio può essere contestato al momento del rientro in Italia con provvedimenti che arrivano fino al ritiro del bambino da parte delle autorità italiane.
E’ fondamentale, quindi, aver chiaro in mente i propri bisogni personali e nel caso di adozione internazionali, aver effettuato percorsi di sostegno psicologico che aiutino l’individuo a riconoscere il desiderio di diventare genitore e il suo sentirsi pronto. Il figlio non deve essere l’unico e il solo modo per conseguire la serenità interiore, poiché il benessere psichico deve essere dentro di noi in primis e non fuori di noi.