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Migranti a Lampedusa: Macron promette di agire “con rigore ma con umanità”

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Macron parla dei migranti a Lampedusa, per valutare la risposta della Francia alla crisi migratoria

Per rispondere a quella che potrebbe diventare una crisi migratoria che coinvolgerà l’intera Unione Europea, il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, terrà un incontro nella giornata di venerdì.

A Lampedusa Macron promette di agire “con rigore ma con umanità”

Negli ultimi giorni più di 7.000 migranti sono sbarcati sull’isola di Lampedusa. Migliaia sono ancora in attesa di essere trasferiti in Sicilia e poi in altri centri di accoglienza sulla terraferma. Tuttavia, la situazione umanitaria è critica, con sovraffollamento, caldo e tensioni intercomunitarie. L’isola è al collasso e il Governo italiano ha chiesto una risposta unitaria da parte dei Paesi dell’UE. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha invocato “un dovere di solidarietà europea” chiedendo “un’azione rigorosa ma umana”. “Questa situazione dimostra che l’immigrazione è un fenomeno che riguarda tutti gli europei” ha poi aggiunto il capo dell’Eliseo.

La priorità è proteggere le frontiere

Secondo la Croce Rossa Italiana, questa mattina si trovavano nell’hotspot di Lampedusa circa 3.800 migranti. Il sito può ospitare un massimo di 400 persone. Il ministro dell’Interno Piantedosi ha avuto un colloquio telefonico con il l’omonimo francese Darmanin, da cui è emerso che la priorità per entrambi i Paesi sia il blocco delle partenze. “Abbiamo concordato di lavorare insieme all’Unione Europea nelle prossime ore per rafforzare fortemente la prevenzione delle partenze dei migranti e la lotta ai trafficanti“, ha dichiarato il titolare di Place Beauvau su X (ex Twitter).

La risposta della Germania

Secondo quanto riportato dal portavoce del Governo tedesco, la Germania ha voluto “inviare un segnale” a Roma sospendendo l’accoglienza volontaria dei richiedenti asilo, prevista dagli accordi europei, in considerazione del rifiuto dell’Italia di attuare la sua parte dell’accordo. Tuttavia, a fronte delle critiche sulla mancanza di solidarietà da parte della Germania, ha anche aggiunto che i ricollocamenti previsti dal “meccanismo volontario di solidarietà europea” potrebbero essere ripresi “in qualsiasi momento se l’Italia adempie all’obbligo di riprendere i rifugiati in conformità con le regole di Dublino”.  Il regolamento di Dublino, infatti, attribuisce la responsabilità di esaminare la domanda di asilo di un rifugiato al primo Paese che lo accoglie.