> > Migranti in rivolta e barricati in un centro di accoglienza

Migranti in rivolta e barricati in un centro di accoglienza

migranti

Ben 200 migranti si sono barricati in un centro di accoglienza a Roma per protestare contro il non pagamento del pocket money

Migranti in protesta a Roma. Circa 200 persone si sono barricate all’interno di un centro di accoglienza in largo Perassi. Il motivo, sarebbe il mancato pagamento del pocket money, una specie di diaria quotidiana creata per i richiedenti di asilo finalizzata alle piccole spese.
Sul posto sono giunte le forze dell’ordine per calmare gli animi. Si tratta di un episodio che è destinato ad infiammare molto il dibattito sull’immigrazione.

Migranti protesta

A Roma ha avuto luogo una grossa protesta da parte di circa 200 migranti. Queste persone si sono barricate dentro ad un centro di accoglienza situato in largo Perassi. La causa della loro rabbia sarebbe il mancato pagamento del pocket money. Si tratta di una quota quotidiana indirizzata ai richiedenti asilo perché possano sostenere le piccole spese giornaliere, come comperare una scheda telefonica con cui chiamare i familiari o per dei semplici pasti. La cifra, anche se minima, serve anche a insegnare ai beneficiari a gestire soldi. Infatti, una volta arrivati in Italia, questi non hanno minima dimestichezza con l’euro. Dopo due settimane hanno circa venti-trenta euro in tasca.
Sul posto sono giunte le forze dell’ordine per calmare le acque e ristabilire la situazione tranquilla.

Manifestazione

Il 16 dicembre scorso, sempre a Roma, c’era stata una manifestazione di migranti, attivisti e sindacalisti. I partecipanti del corteo hanno manifestato col motto “diritti senza confini”. In maggioranza erano migranti provenienti dal centro Africa. Gli organizzatori del corteo hanno affermato che in totale i partecipanti sono stati 25mila. Uno dei portavoce ha affermato: “Oggi è la giornata degli invisibili, degli esclusi, di quelli confinati nelle campagne, per dire che chiediamo giustizia sociale, welfare, casa popolare e reddito. Hanno pensato di fare una guerra tra poveri, disoccupati, studenti, migranti, Rom, precari e invece oggi noi finalmente marciamo gomito a gomito per chiedere lavoro, diritti e casa per tutti”. La manifestazione si è chiusa con le coperte termiche che sventolano in ricordo di quanti muoiono nel Mediterraneo, di chi è costretto a vivere in strada nelle città, di chi è rinchiuso nei lager in Italia e fuori.

The Guardian

Pochi giorni fa, la crisi dei migranti, in particolare a Roma, era apparsa sul The Guardian. Il 19 febbraio ha pubblicato un articolo sulle condizioni di vita dei rifugiati nella Capitale italiana. Viene scritto che, finito la trafila per la richiesta di asilo, molti migranti si trovano senza casa, si radunano in insediamenti informali in fabbriche abbandonate, palazzi fatiscenti e parcheggi. E che, quando vengono sgomberati dalla polizia, ne formano di nuovi, sempre più celati.

Nell’articolo c’è scritto che, secondo i migranti, i rifugiati non sono supportati dalle istituzioni perché timorose dell’opinione pubblica. The Guardian scrive poi che, nell’estate scorsa, le autorità di Roma hanno incrementato gli sforzi contro gli occupanti, e hanno effettuato tre grossi sgomberi. “Il sindaco Virginia Raggi è una dei massimi esponenti eletti del movimento populista M5S, che sta cercando di assumere una posizione dura sui migranti”.