Manuela Margilio I minori sono privo della capacità di agire pertanto, salvo alcune eccezioni, non possono compiere atti giuridici( ad esempio contratti).
Cos’è la capacità di agire
La capacità di agire è l’attitudine del soggetto a compiere atti giuridici mediante i quali acquistare diritti o assumere doveri.
Essa si consegue infatti con la maggiore età, ossia con il compimento del diciottesimo anno. Solo in questo momento, secondo l’ordinamento, l’individuo è in grado di provvedere ai propri interessi.
Legale rappresentante
Il minore acquista diritti e assume doveri per mezzo di coloro che sono i suoi rappresentanti legali. Egli è infatti sottoposto alla potestà dei genitori o, in mancanza di genitori viventi, alla cura di un tutore.
Ai genitori spetta dunque la rappresentanza legale che consente loro di compiere taluni atti: amministrano i beni di cui il minore sia proprietario. Tuttavia non possono compiere atti di straordinaria amministrazione solo per necessità o utilità evidente del minore e previa autorizzazione del giudice tutelare. L’autorizzazione di quest’ultimo inoltre è necessaria per riscuotere capitali spettanti al minore.
I genitori inoltre compiono gli atti giuridici mediante i quali il minore acquista diritti o assume doveri.
Questa sostituzione del genitore non vale per gli atti strettamente personali. Si pensi ad esempio al matrimonio, al riconoscimento di un figlio o al testamento. Questi atti non possono essere compiuti dal minore ma neppure i genitori possono compierli in suo nome.
L’incapacità di agire può non corrispondere ad un’effettiva incapacità di intendere e di volere, o altrimenti detta incapacità naturale.
L’incapace di agire può avere infatti la capacità di intendere e di volere, ossia di rendersi conto del valore giuridico delle proprie azioni. Tutto ciò avviene in misura diversa a seconda della fascia di età del minore.
