A Pantigliate, la donna trovata morta in un campo ha sollevato più domande che risposte, tra silenzi e dettagli ancora da chiarire.
Il mistero della donna trovata morta a Pantigliate
Erika Ferini Strambi, 53 anni, era svanita da giorni. Poi il ritrovamento. In un campo alla periferia di Pantigliate, nel Milanese. Il suo corpo — in avanzato stato di decomposizione — giaceva a circa 200 metri dalla sua auto, una Mini Cooper nera finita in un fosso.
Vicino a lei, solo le stampelle che usava per camminare. Mancava tutto il resto: la borsa, i documenti, il cellulare. Spariti. Come se qualcuno avesse voluto cancellare le sue tracce.
La donna trovata morta a Pantigliate lascia dietro di sé un alone di mistero che gli investigatori stanno cercando di districare, cercando risposte tra assenze e domande senza fine.
A notare l’auto, semi nascosta tra i rovi, è stato un agricoltore. Martedì 16 luglio. Ha chiamato i carabinieri. Lì è iniziato tutto. Gli investigatori hanno scavato — nei terreni e nella vita di Erika. Hanno trovato stranezze. Nessun segno evidente di violenza. Una direzione anomala: quella sera lei non doveva essere lì. Eppure c’era. Perché? Forse per un incontro. Volontario? Non si sa. Un’alcova improvvisata, forse. O un errore fatale.
Tracce, sospetti e un cellulare spento: indagini sulla donna trovata morta a Pantigliate
Sabato 5 luglio, Erika era a Segrate. Karaoke al “InGordo”, con un amico. Rideva. Sembrava serena. Poi ha deciso di andarsene da sola. Direzione Pantigliate. Un luogo che non frequentava. L’ultima traccia del suo cellulare risale all’8 luglio, proprio nella zona dove verrà poi ritrovata. Il padre, intanto, aveva già denunciato la scomparsa. Le ricerche partono. Protezione civile, carabinieri, silenzi. Fino al ritrovamento.
C’è un dettaglio che non torna. Nessun effetto personale. Niente dentro l’auto, se non le chiavi inserite nel cruscotto. La borsa non c’è. È sparita. Come chi, forse, era con lei quella notte. Si cerca nei tabulati, nelle telecamere, nelle impronte trovate sulla macchina. La procura ha ordinato l’autopsia e le analisi tossicologiche. Ogni passo, ogni conversazione, ogni minuto prima della scomparsa viene passato al setaccio. Intorno alla donna trovata morta a Pantigliate si muovono indagini fitte, con ogni dettaglio passato al vaglio per capire cosa sia davvero successo quella notte.
Tutte le ipotesi restano sul tavolo: malore, incidente, incontro finito male o un contesto ancora più oscuro.