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Molecola in grado di bloccare le cellule tumorali: la scoperta dei ricercatori italiani

Medicina

Un team di ricerca del CNR-IBPM ha scoperto la molecola SM15, in grado di bloccare le cellule tumorali: la spiegazione della dott.ssa Trisciuoglio

Nuova luce nella medicina. I ricercatori italiani dell’Istituto di Biologia Molecolare e Patologia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR-IBPM) hanno scoperto una molecola in grado di bloccare la crescita delle cellule tumorali.

L’azione antitumorale della molecola SM15

Si chiama SM15, è citotossica e agisce come un potente inibitore dell’autofagia, ovvero dello specifico meccanismo coinvolto nella morte e nella sopravvivenza delle cellule cancerogene. L’identificazione della SM15 potrebbe permettere in futuro lo sviluppo di innovativi farmaci antitumorali, capaci di contrastare (o almeno arginare) determinate malattie oncologiche. In particolare, grazie alla scoperta della capacità di SM15, ci sono speranze per future terapie anticancro. A identificare la capacità di SM15 di bloccare l’autofagia – e, dunque, la crescita e la riproduzione delle cellule tumorali – è stato il team di ricerca del CNR-IBPM che fa capo al Dipartimento di Biologia e Biotecnologie Charles Darwin dell’Università Sapienza di Roma.

La parola al gruppo di ricerca

Francesca Degrassi. Sara De Martino. Giulia Fianco. Mario Fiore. Francesca Romana Pellegrini. Daniela Trisciuoglio. Davide Valente. Irene Ventura. Questi i nomi degli otto ricercatori alla base della scoperta. Poiché l’autofagia gioca un ruolo significativo nel cancro, gli stessi hanno voluto indagare sulle proprietà della molecola SM15 e, durante la sperimentazione, hanno scoperto che si trattava di un potente inibitore del processo di autofagia: «Utilizzando diversi test biochimici e di biologia cellulare, abbiamo dimostrato che SM15 blocca il flusso autofagico basale inibendo la fusione di autofagosomi correttamente formati con lisosomi» hanno spiegato la dott.ssa Trisciuoglio, coordinatrice dello studio, e i suoi colleghi. Parentesi necessaria sugli autofagosomi: si tratta di vescicole a doppia membrana, nelle quali vengono isolate e degradate le proteine durante il processo dell’autofagia, permettendo il riciclo. Su questa base, la dott.ssa Trisciuoglio ha proseguito in un comunicato stampa del CNR: «Nei tumori, l’autofagia svolge un duplice ruolo, perché è in grado di favorire la sopravvivenza o la morte delle cellule tumorali, a seconda del tipo e dello stadio del tumore. Questa piccola molecola – la SM15, appunto – impedisce una fase specifica dell’autofagia e, allo stesso tempo, blocca la mitosi, attraverso la quale da una cellula si generano due cellule figlie dallo stesso corredo cromosomico di quella originaria. Ciò determina, per le cellule tumorali, l’impossibilità di riprodursi e di rigenerarsi, causandone la morte».