La separazione di gemelle siamesi rappresenta una delle sfide più complesse e delicate della chirurgia pediatrica. Quando due bambini sono uniti per parti vitali del corpo, ogni intervento richiede un’estrema precisione, coordinazione tra team medici e tecnologie all’avanguardia. Recentemente, al San Gerardo di Monza, è stato portato a termine un raro e impegnativo intervento per separare due gemelle di due anni unite per la testa, segnando un importante traguardo medico e una speranza per le famiglie coinvolte.
Un intervento unico nel suo genere: la sfida del San Gerardo di Monza
Il caso gestito dal San Gerardo di Monza rappresenta una delle situazioni più rare in ambito medico: i gemelli craniopagi si manifestano infatti in circa un caso ogni 2,5 milioni di nascite. A livello mondiale, dal 1950 a oggi, sono stati documentati meno di 60 interventi di separazione, di cui meno di 15 riguardano forme di unione verticale totale. La straordinarietà e la complessità della procedura sono ulteriormente sottolineate dal fatto che l’ultima operazione simile eseguita in Italia risale al 2017, presso il Bambino Gesù di Roma.
Nonostante la difficoltà, l’équipe del San Gerardo ha immediatamente attivato tutte le proprie risorse e competenze, affrontando un percorso articolato e impegnativo sotto il profilo diagnostico, terapeutico, chirurgico, assistenziale e riabilitativo. Il Centro del San Gerardo si occupa in modo specialistico di malformazioni cranio-facciali, seguendo i pazienti dalla fase prenatale fino alla completa maturazione psico-fisica.
L’équipe che ha seguito le gemelle si è avvalsa della collaborazione di esperti internazionali provenienti dagli Stati Uniti e dall’Europa, impiegando strumenti tecnologici avanzati come le simulazioni virtuali 3D. Il lavoro si è svolto in sinergia con importanti istituti lombardi, quali l’Istituto Neurologico Besta, il Policlinico di Milano e l’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo.
L’operazione ha rappresentato la tappa conclusiva di un percorso innovativo durato dieci mesi, caratterizzato da diverse fasi di separazione progressiva cerebro-vascolare e da una complessa ricostruzione multi-tissutale. L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Guido Bertolaso, ha evidenziato l’importanza del ruolo svolto dal San Gerardo e dalle altre eccellenze regionali nel successo di questa straordinaria impresa medica.
Monza, 48 ore di intervento per separare gemelle siamesi: miracolo a metà
Le gemelline, originarie del Senegal e di due anni e mezzo, erano arrivate in Italia nel luglio 2024 e sono state sottoposte a un intervento chirurgico durato 48 ore per la separazione. Le due bambine presentavano una fusione cranio-encefalica, caratterizzata da un’estesa connessione tra le ossa del cranio, i tessuti cerebrali e il sistema vascolare.
Purtroppo, una delle due non è sopravvissuta alla fase finale dell’operazione, mentre la sorella si trova attualmente in terapia intensiva neurologica, mostrando progressivi miglioramenti che, secondo quanto comunicato dall’ospedale, le consentiranno di iniziare un percorso verso l’autonomia motoria. Sarà quindi a lei che toccherà vivere per entrambe.
I genitori delle bambine hanno espresso sentimenti contrastanti di gioia e dolore, riconoscendo la forza e la dedizione dei medici che, nonostante la perdita di una delle due piccole, hanno offerto loro supporto e speranza. La famiglia ha descritto il personale medico come una vera famiglia, sottolineando l’umanità e l’affetto dimostrati durante tutto il percorso.
“Tutte le persone che abbiamo incontrato sono state straordinarie nell’aiutarci ad affrontare questa prova, e abbiamo percepito che volevano davvero bene alle nostre bambine. In parole semplici, si è creato un legame affettivo con loro. Anche nel momento di grande dolore, la tenacia dei medici nel curare ci ha dato forza e coraggio per affrontare quella perdita”.
Il trasferimento delle gemelline in Italia è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra Smile House Fondazione ETS e World Craniofacial Foundation, realtà con esperienza pluridecennale nella cura di bambini con malformazioni cranio-facciali. Entrambe le fondazioni hanno individuato nel San Gerardo il partner ideale per l’elevata competenza neurochirurgica.