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Morto Aaron Traywick: colpa di un vaccino contro l'herpes

Aaron Traywick

Muore Aaron Traywick, il bodyhacker che aveva sperimentato sul suo corpo un vaccino fai-da-te contro l'herpes. Aveva 28 anni

Dopo l’iniezione in pubblico di cellule geneticamente modificate, è morto a soli 28 anni Aaron Traywick. Il bodyhacker aveva testato sul suo corpo la presunta efficacia di un vaccino contro l’herpes prodotto in completa autonomia. Il giovane era solito sfidare la medicina tradizionale, convinto della necessità di testare sul sé stessi le cure. Lo scorso febbraio, durante una conferenza, si era iniettato un vaccino fai-da-te. “Se funziona passeremo al cancro”, aveva esordito. Il 29 aprile Traywick è stato ritrovato senza vita, ma le cause del decesso sono ancora incerte.

E’ morto il bodyhacker Aaron Trayvick

Aaron Traywick era uno dei più audaci bodyhacker. Credeva nella possibilità di sconfiggere herpes, hiv e tumori facendo uso di vaccini e terapie autonomamente realizzate in casa propria. A fare da cavia era il suo stesso corpo. Fermo sulle sue posizioni e decisamente convinto dell’efficacia di simili sperimentazioni, lo scorso febbraio Traywick si era iniettata un vaccino fatto in casa, con lo scopo di guarire un normalissimo herpes.

Aaron Traywick

Ora il ventottenne non c’è più. E’ stato ritrovato senza vita il 29 aprile 2018 in una vasca di deprivazione sensoriale, in un centro benessere a Washington. Le cause del decesso sono ancora incerte: sarà l’autopsia a fare chiarezza. Eppure, a dispetto delle prime indiscrezioni, l’iniezione della presunta cura non sarebbe la sola causa della sua morte, sebbene quello sia stato il colpo fatale.

La teoria di Traywick

Traywick sosteneva che attraverso quelle sperimentazioni geniche sarebbe presto arrivata una cura contro Aids e cancro. Tra i suoi miraggi, vi era anche la possibilità di scoprire una cura capace di contrastare i sintomi dell’invecchiamento. Sfortunatamente il bodyhacking, corrente di cui Aaron faceva parte, sfida la medicina senza avere alcuna conoscenza in materia. Questa psuedo-filosofia sta riscontrando largo seguito tra i giovani adolescenti e Aaron ne è la prima vittima. Il loro obiettivo è quello di testare sul proprio corpo dei rimedi fai-da-te contro infezioni e malattie che affliggono l’umanità. Fronteggiando la medicina ufficiale e le numerose ricerche scientifiche, i bodyhacker mirano alla realizzazione di potentissime tecniche curative.

Come Traywick, gli appartenenti a questa categoria si procurano appositi kit per organizzare il proprio protocollo terapeutico e condurre esperimenti su di sé. Il suo motto era: “Basta con le lungaggini della sperimentazioni ufficiali”.

Chi sono i bodyhacker

“Prima o poi qualcuno si farà male”, così ha esordito Josiah Zayner, fondatore di una ditta americana specializzata nella produzione di kit per fare ingegneria genetica. Eppure ha continuato a sperimentare cure non appropriate sul suo corpo. E’ stato lui uno dei primi a iniettarsi una dose di Crispr, una delle tecniche preferite dai bodyhackers per la possibilità di fare esperimenti e modificazioni genetiche in maniera semplice ed economica. Nel 2017 aveva sperimentato una sostanza avente il presunto obiettivo di bloccare il gene della miostatina, diventando così più muscoloso. Nello stesso anno, a distanza di pochi mesi, un altro bodyhacker, Tristan Robert, aveva testato su sé stesso una presunta cura contro l’Hiv.

Più propriamente, i bodyhacker sono biologi fai-da-te che conducono sul loro stesso corpo terapie e sperimentazioni innovative, sfidando la medicina ufficiale.