Sono passati esattamente tre anni da quando un pilota britannico, Booth-Amos, veniva aggredito da un meccanico italiano. L’episodio avvenuto del 2019, si era verificato in un giorno come oggi, durante il motomondiale di Buriram in Thailandia.
La vittima della vicenda all’epoca scelse di non parlare per timore che ciò potesse ritorcergli contro. Da allora molte cose cambiate anche se il meccanico è rimasto a lavorare nel circuito. Un video spuntato a distanza di anni mostra cosa è successo in quegli istanti.
Regarding the video that’s gone around today. I’m happy to be out that place, that’s just one of the things that happened in 2019. pic.twitter.com/td4IKCNnrg
— Tom Booth-Amos (@TomBoothAmos) September 30, 2022
Moto, pilota britannico aggredito da un meccanico: cosa è successo
Stando a quanto è stato confermato dallo stesso interessato una volta diffuso il video, l’aggressione è avvenuta nei box. Il pilota aveva segnalato che la moto aveva riscontrato dei problemi, da qui la reazione del meccanico tanto che sul finale del brevissimo filmato condiviso dall’ex campione britannico Steve Brogan si sentono chiare le parole: “Stai zitto, testa di ca**o”.
Next time our rider says it’s the bike not him!! 😬🤣🤣🤣 pic.twitter.com/LADQ53Ad9H
— Steve Brogan (@steve17brogan) September 30, 2022
Il racconto del pilota: “Il mio sogno era rimanere in quel paddock”
Attraverso un tweet Booth-Amos ha raccontato cosa lo ha spinto al silenzio per tutti questi anni: “C‘erano molti problemi con la squadra quell’anno di cui non ho mai parlato. Ero rimasto tranquillo solamente per provare a tenere il posto anche nel 2020: il mio sogno era rimanere in quel paddock. Il fatto è avvenuto dopo al gara quando la mia moto si era rotta a seguito di errori meccanici. Mi è stato chiesto di non dire nulla e stare tranquillo. Non avevo detto niente a nessuno, nemmeno a Dorna o al mio management a quel tempo”.