Lo scontro tra Elon Musk e la Unione Europea è diventato il simbolo di un rapporto sempre più teso tra Bruxelles e la nuova postura politica degli Stati Uniti. Le critiche del magnate, amplificate dal caso della multa a X e dalle accuse di ingerenza normativa, hanno riacceso il dibattito sulla sovranità europea, sul futuro dell’Ue e sul suo ruolo in un contesto geopolitico in rapido cambiamento.
L’episodio è ormai parte di una frattura più ampia, in cui tecnologia, politica e sicurezza internazionale si intrecciano in modo sempre più esplosivo.
Musk attacca l’Unione Europea: l’intervento del ministro Crosetto
Sul fronte italiano, il ministro della Difesa Guido Crosetto interpreta la nuova postura degli Stati Uniti come la conferma di un cambiamento previsto da tempo: la fine delle garanzie di sicurezza offerte gratuitamente all’Europa dal dopoguerra. Per Crosetto non c’è sorpresa: «era chiaro, evidente» che Washington si sarebbe progressivamente sganciata dal Vecchio Continente, costringendo l’Ue a colmare decenni di carenze nel settore militare.
In quest’ottica, il ministro sollecita una corsa contro il tempo per rafforzare eserciti e industrie strategiche, con un progetto di riforma che arriverà in Parlamento nel 2026 e che supererà il modello Di Paola, giudicato insufficiente rispetto alle minacce attuali. Crosetto definisce l’Europa «piccola, lenta e vecchia» rispetto ai nuovi protagonisti globali e avverte che agli Usa, impegnati nel confronto con la Cina, «serve poco o nulla».
Proprio per questo l’Ue deve costruire nuove alleanze economiche e strategiche e investire in tecnologie fondamentali, perché «per sopravvivere» servirà uno sforzo collettivo. Anche Bruxelles insiste sulla stessa linea, ricordando di aver già avviato un rafforzamento militare e industriale e ribadendo che «gli alleati sono più forti insieme», pur riconoscendo che il distacco americano rende urgente una nuova responsabilità europea nella difesa e nella stabilità del continente.
Musk attacca l’Unione Europea: “Deve essere abolita”. L’immediata e dura risposta di Bruxelles
Elon Musk ha alimentato nuove tensioni con le istituzioni europee dopo la multa da 120 milioni inflitta a X, reagendo con un attacco frontale contro l’Unione Europea, che a suo dire dovrebbe «essere abolita» restituendo la sovranità ai singoli Paesi. La sua presa di posizione, sostenuta dall’enorme seguito social e da un crescente legame con forze politiche anti-establishment europee, si inserisce nel clima acceso creato dalla nuova strategia di sicurezza nazionale americana. Musk critica da tempo Bruxelles, accusandola di minacciare la libertà di parola e puntando spesso il dito contro Ursula von der Leyen, definita «non eletta».
Il suo allineamento con la visione della Casa Bianca emerge anche nelle accuse rivolte all’Ue, descritta dai circoli trumpiani come un sistema «antidemocratico» destinato alla «cancellazione della civiltà» se non cambierà rotta.
Le reazioni non sono mancate: il ministro polacco Sikorski lo ha invitato ironicamente ad «andarsene su Marte», mentre Dmitry Medvedev ha approvato le sue dichiarazioni, confermando come il dibattito attorno all’Ue sia diventato terreno di scontro geopolitico. Intanto Bruxelles difende la propria autonomia decisionale ricordando che «quando si tratta di decisioni che riguardano l’Unione europea, queste vengono prese dall’Unione europea, per l’Unione europea», rivendicando così la legittimità delle proprie politiche.