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Mutui e prestiti sospesi, Associazione banche italiane: "Da luglio rischio default"

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L'Abi ha confermato che se il 30 giugno si interromperà la moratoria su mutui e finanziamenti tre milioni di famiglie diventeranno cattivi pagatori.

La fine della moratoria su mutui e finanziamenti potrebbe produrre un effetto a cascata che si ripercuoterebbe in un rischio default per milioni di cittadini italiani. Secondo quanto annunciato dall’Abi, confermando un precedente allarma lanciato dal sindacato dei lavoratori delle banche (Fabi), se entro il prossimo 30 giugno dovesse essere interrotta la moratoria, circa tre milioni di famiglie e imprese rischiano di essere classificati come cattivi pagatori, con la conseguente impossiblilità di poter chiedere un prestito di denaro in futuro.

Moratoria Mutui: “Da luglio rischio default”

Stanto a quanto riportato dal Fabi a causare tutto cià sarebbe il nuovo regolamento dell’Autorità bancaria europea, che ha reso più stringenti i parametri per distinguere un debitore in regola con le rate e uno con il credito deteriorato: “Le norme europee sui crediti deteriorati sono entrate in vigore a gennaio scorso, ma il governo, tra le pieghe normative è riuscito a estendere la sospensione dei prestiti fino al prossimo giugno, con una norma inserita nella legge di bilancio per il 2021: ulteriori rinvii per l’applicazione delle linee guida Eba, però, non saranno più possibili. Né sono sufficienti, per evitare il rischio di dissesto finanziario di 2,7 milioni di soggetti, alcuni chiarimenti informali pubblicati recentemente dalla stessa Eba”.

Secondo l’esperto di economia e finanza Maurizio Sgroi tuttavia, la “colpa” non sarebbe tutta dell’Eba: “L’autorità europea ha dato la possibilità di rimandare l’applicazione delle nuove norme, proprio perché in questo momento le banche hanno molti debitori che in tempi normali non hanno mai mancato una rata ma che oggi, a causa delle chiusure, potrebbero essere in difficoltà”. Il problema è che dunque la flessibilità concessa dall’Eba anche a tutti quei crediti per i quali è stata chiesta una moratoria (posizioni che le banche non sono obbligate a inserire tra quelli in sofferenza) sta ora per terminare, con gravi conseguenze per i clienti.

Quali soluzioni applicare quando le banche ricominceranno a esigere il pagamento delle rate? Per Sgroi uno scenario possibile è che: Per le banche sarà il momento di fare delle scelte, tra chi considerare in bonis e chi in sofferenza. Le regole Eba lasciano ancora un discreto margine discrezionale. Ad esempio la banca, per individuare i crediti deteriorati, potrebbe considerare l’intera posizione del cliente, anziché il singolo credito. Se sono in ritardo con il mutuo, ma ho un fido bancario sotto controllo, non necessariamente dovrò finire in lista nera.