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Myanmar, i militari hanno perso il controllo di una città strategica al confine con la Cina

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Tre gruppi militari hanno conquistato la città di Chinshwehaw, immediata la reazione di Pechino

L’esercito del Myanmar ha perso il controllo della città di Chinshwehaw, che confina con la provincia cinese dello Yunnan, dopo giorni di scontri con tre gruppi etnici ribelli.

Tre gruppi etnici militari hanno attaccato il Myanmar

I combattimenti infuriano da venerdì nella zona dello Stato Shan settentrionale del Myanmar. Qui è previsto un collegamento ferroviario da un miliardo di dollari nell’ambito del progetto infrastrutturale globale Belt and Road di Pechino. “Le organizzazioni governative, amministrative e di sicurezza non sono più presenti” ha dichiarato il generale birmano Zaw Min Tun, viceministro dell’Informazione. Negli ultimi sei giorni si sono verificati scontri in dieci località dello Stato Shan, con i tre principali gruppi armati: l’Esercito di Liberazione Nazionale Ta’ang (TNLA), l’Esercito Arakan (AA) e l’Esercito dell’Alleanza Nazionale Democratica del Myanmar (MNDAA). Questi hanno affermano di essere entrati in possesso di diverse postazioni militari e di strade chiave che collegano lo Stato alla Cina, il suo principale partner commerciale.

Le ragioni del conflitto

I tre gruppi militari, che secondo gli analisti possono contare su almeno 15mila soldati, hanno reclamato l’autonomia e il controllo delle risorse dello Stato. Lunedì l’Esercito dell’Alleanza Nazionale Democratica del Myanmar aveva diffuso un filmato che mostrava i suoi combattenti occupare Chinshwehaw. La triade militare ha dichiarato che i loro eserciti hanno risentito dei combattimenti, con decine di morti e feriti. Non si hanno, tuttavia, informazioni chiare sulle vittime coinvolte nel conflitto. Secondo l’ONU almeno 6.200 persone sono state sfollate a causa dei combattimenti e più di 600 sono fuggite oltre il confine con la Cina.

La reazione di Pechino

Zaw Min Tun ha accusato i tre gruppi armati di aver “fatto esplodere centrali elettriche, fatto saltare ponti, distrutto vie di trasporto“. La Cina ha immediatamente chiesto un cessate il fuoco. Il portavoce del Ministero degli Esteri, Wang Wenbin, ha dichiarato che Pechino “esorta tutte le parti a cessare immediatamente il fuoco e a fermare i combattimenti”. Più di un quarto degli 1,8 miliardi di dollari di scambi commerciali del Myanmar con la Cina sono passati attraverso Chinshwehaw tra aprile e settembre, come riportano i dati condivisi dal Ministero del Commercio. La Cina è uno dei principali alleati e fornitori di armi della giunta e si è rifiutata di etichettare la sua presa di potere del 2021 come un colpo di stato. Pechino, tuttavia, ha mantenuto anche legami con alcuni gruppi armati lungo il confine, dove vivono comunità etniche cinesi. Ha comunque sempre negato di aver fornito armi ai sovversivi.

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