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Netanyahu chiama Putin: colloquio telefonico di 50 minuti

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Putin e Netanyahu hanno parlato a lungo dibattendo della guerra a Gaza e dei legami della Russia con l'Iran

In un lungo colloquio telefonico il leader israeliano ha denunciato la “pericolosa” cooperazione tra Mosca e Teheran. La chiamata arriva dopo che gli Stati Uniti hanno posto il veto alla risoluzione ONU per il cessate il fuoco.

Netanyahu chiama Putin: i temi affrontati

Il Primo Ministro Benjamin Netanyahu ha parlato con il presidente russo Vladimir Putin per quasi un’ora, criticando l’alleanza con l’Iran ed esprimendo insoddisfazione per la sua posizione sulla guerra contro Hamas. La telefonata è il primo colloquio tra i leader da metà ottobre, in un contesto di rapido raffreddamento dei legami tra Gerusalemme e Mosca. Dallo scoppio del conflitto a Gaza, il 7 ottobre, infatti, la Russia ha criticato Israele, anche in seno al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, ospitando al contempo gli esponenti del gruppo terroristico e stringendo legami sempre più amichevoli con l’Iran.

Le accuse di Israele

Il primo ministro ha espresso il suo fastidio per le posizioni anti-israeliane dei rappresentanti russi alle Nazioni Unite e in altre sedi“, ha dichiarato l’Ufficio del presidente israeliano in un comunicato. Netanyahu ha invece manifestato “apprezzamento” per gli sforzi compiuti da Mosca per liberare Roni Krivoi, un cittadino israelo-russo che era stato preso in ostaggio da Hamas e rilasciato alla fine del mese scorso. Secondo l’agenzia di stampa TASS, Putin avrebbe confermato che la Russia rifiuta il terrorismo, ma non può sostenere la “terribile” situazione dei civili nella Striscia.

La posizione della Russia

Putin ha compreso il diritto di Israele a difendersi, ma ha criticato Netanyahu per l’impiego di “metodi crudeli” nella campagna contro Hamas. La conversazione si è concentrata anche sulla “catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza“. Secondo una dichiarazione del Cremlino, il presidente russo avrebbe sostenuto che la risposta militare all’attacco terroristico non può portare “a conseguenze così terribili per la popolazione“. Il comunicato afferma anche che Mosca è “pronta a fornire tutta l’assistenza possibile per alleviare le sofferenze dei civilied evitare un’escalation del conflitto, e che sia la Russia che Israele stanno cercando di continuare a “cooperare” tanto per l’evacuazione dei russi da Gaza quanto per la liberazione degli ostaggi ancora detenuti.