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Omicidio Pamela Mastropietro, il dolore della madre: “Ancora si mette in dubbio la violenza sessuale”

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Omicidio Pamela Mastropietro, la madre della vittima si chiede cos’altro avrebbero dovuto fare alla figlia per condannare a un “ergastolo vero” il killer.

A breve avrà inizio il processo d’appello bis per l’omicidio di Pamela Mastropietro: la madre della vittima ha contestato le forze dell’ordine, sottolineando che ancora venga messo in dubbio il fatto che la figlia abbia subito violenza sessuale prima di essere uccisa e fatta a pezzi dal suo aggressore.

Omicidio Pamela Mastropietro, il dolore della madre: “Ancora si mette in dubbio la violenza sessuale”

“Dopo tutto quello che è successo, ancora si mette in dubbio che ci sia stata violenza sessuale. Dopo tutto quello che è stato fatto a Pamela. Ma che altro le avrebbero dovuto fare?”. A chiederselo è Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, la ragazza di 18 anni uccisa, smembrata e chiusa in una valigia a Macerata nel 2018. Per la sua uccisione, è stato condannato Innocent Oseghale, 33 anni, in primo e in secondo grado.

Le parole della madre della vittima hanno riferimento al possibile sconto di pena per l’unico imputato del processo dopo il pronunciamento della Cassazione a febbraio 2022 che ha aperto la strada verso il processo d’appello bis per l’imputato. Il processo avrà inizio nei prossimi giorni.

Oseghale è stato ritenuto colpevole di omicidio, vilipendio e occultamento di cadavere ma non ha ricevuto una condanna all’ergastolo poiché la prima sezione penale della Cassazione ha deciso di accogliere parzialmente il ricorsopresentato dalla difesa contro la sentenza della Corte d’Assise d’appello di Ancona del 2020. In questa fase, si è ritenuto che la violenza sessuale non fosse stata provata.

Verso il processo d’appello bis

Durante l’appello bis che avrà inizio il prossimo 25 gennaio, verrà effettuato un ricalcolo della pena incentrato sulla violenza sessuale e si potrebbe arrivare all’ergastolo.

“Io mi aspetto un ergastolo vero, che quell’uomo sconti per sempre. È inevitabile che sia così. Non mi aspetto altro, dopo tutto quello che mia figlia ha passato, dopo tutto quello che le è stato fatto”, ha detto la mamma di Pamela in occasione di un’intervista a Il Corriere.

“Lui nega anche di averla uccisa”, ha aggiunto a proposito di Oseghale. “Ammette, perché non può fare diversamente, di essere stato lui a farla a pezzi. Pamela è stata violentata, non c’è stato alcun consenso al rapporto. E infatti, non è un caso che Oseghale abbia deciso di farla a pezzi e di arrivare a candeggiare le parti intime, proprio per cancellare ogni traccia”, ha ribadito la signora Verni a Il Messaggero. “Nessuno sconto di pena per chi è arrivato anche a mettere nella candeggina alcune parti del suo corpo”.

La donna, inoltre, è convinta che il 33enne non abbia agito da solo ma abbia avuto dei complici. “Le indagini sono state fatte male a Macerata, sono state tralasciate situazioni importanti. Non è stato affrontato soprattutto l’aspetto che Oseghale non era da solo, che c’erano altre persone con lui. Insomma, non si è andati fino in fondo e non capisco perché. Ci sono due persone che non sono state ancora tirate in ballo. C’è il loro dna, di uno di loro sul corpo di Pamela, e anche su uno dei trolley dove è stata chiusa dopo l’omicidio”, ha osservato.