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Omicidio-suicidio in provincia di Reggio Emilia: uccide la moglie, poi si butta dal tetto

Omicidio-suicidio in provincia di Reggio Emilia: uccide la moglie, poi si butta dal tetto

La donna era affetta da disagi psichici e il marito avrebbe avuto alcune difficoltà a gestirla nell'ultimo periodo.

L’omicidio-suicidio è l’ipotesi più accreditata per la tragedia che, nella mattinata di lunedì 12 giugno 2023, ha scosso Roteglia di Castellarano, in provincia di Reggio Emilia, dove due coniugi sono stati trovati senza vita.

I vicini hanno visto il corpo di Giampaolo Ravazzini in cortile; poi, in casa, la tragica scoperta

Giampaolo (da tutti conosciuto come Paolo) Ravazzini, 62 anni, avrebbe ucciso la moglie Rosa Moscatiello, 60 anni, prima di togliersi la vita, lanciandosi dal tetto della casa in cui vivevano in via Castello di Roteglia. Moscatiello era affetta da disagi psichici.

A notare un corpo a terra nel cortile dell’abitazione intorno alle 7.30 è stato un vicino, che ha subito avvertito il 118. Sul posto, sono intervenuti un’ambulanza, un’automedica e un elisoccorso decollato dall’ospedale Maggiore di Parma, ma i sanitari hanno solo potuto constatare il decesso di Ravazzini. Inizialmente, il personale accorso ha pensato a un suicidio; poi, una volta salito nella casa della coppia, la drammatica scoperta, ovvero il corpo di Moscatiello sul letto, pieno di sangue.

Le forze dell’ordine erano intervenute diverse volte per le liti della coppia

Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di Reggio Emilia, Giulia Galfano. Secondo i primi rilievi dei Ris e dei Carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Reggio Emilia e dalla compagnia di Castelnovo ne’ Monti, guidato dal tenente colonnello Aniello Mautone, quella di Rosa Moscatiello sarebbe stata una morte violenta. Il marito l’avrebbe colpita con un corpo contundente, che ancora non è stato ritrovato.

Secondo alcune testimonianze dei vicini di casa, il movente dell’omicidio-suicidio sarebbe stato l’esasperazione. Moscatiello, ex infermiera, era in cura presso un centro di salute mentale e Paolo Ravazzini (che lavorava come tecnico per la Tim) avrebbe avuto alcune difficoltà a gestirla negli ultimi tempi. Le forze dell’ordine, erano, infatti, intervenute diverse volte a causa dei momenti di collera della donna e delle liti.

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