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Operatori umanitari uccisi in un raid a Gaza: confermato il numero delle vittime

Macerie guerra

A quanto pare sarebbero in tutto sette gli operatori umanitari uccisi durante un raid a Gaza organizzato da Israele, al momento è stata confermata l'identità di una delle volontarie che hanno perso la vita.

A poche ore da un nuovo raid a Gaza che ha causato la morte di alcuni operatori umanitari della Ong World Central Kitchen, arrivano i primi dettagli in merito. A quanto pare a perdere la vita a causa dell’attacco da parte di Israele sarebbero state sette persone in tutto, ma solo una di queste sembra essere stata identificata ufficialmente.

Provenivano da tutto il mondo

Le nuove informazioni in merito all’identità delle sette persone uccise durante l’ennesimo raid a Gaza provengono proprio dalla Ong World Central Kitchen, la cui base si trova negli Stati Uniti. Stando ad una nota condivisa dall’organizzazione, le vittime provengono praticamente da ogni parte del mondo, tra cui Australia, Polonia e Regno Unito.

Ci sarebbero anche un palestinese ed un cittadino con doppia nazionalità americana e canadese. Al momento per identificare le vittime si sono messe all’opera anche le più alte autorità dell’esercito israeliano, ma non sono soli, perché anche i social network stanno dando una mano in tal senso, anche se, per il momento, soltanto una persona sembra essere stata identificata con precisione.

L’unica identità accertata

Al momento l’unica persona identificata ufficialmente è stata la volontaria australiana Lalzawmi Frankcom di 43 anni. Una notizia che è stata condivisa direttamente dal premier australiano Anthony Albanese che ha sottolineato come il suo straordinario lavoro abbia aiutato a distribuire cibo nella striscia di Gaza.

Il premier però non si è fermato qui, ed ha aggiunto che farà qualsiasi cosa per scoprire i responsabili di quanto avvenuto. Frankcom non era l’unica a trovarsi a Gaza per fornire cibo alla popolazione, questa è la missione dell’intera Ong World Central Kitchen, quindi anche le altre vittime probabilmente hanno perso la vita durante la loro opera di volontariato.