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Padova-Torino: perchè i granata possono sperare

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Non è stato certo un 2011 esaltante per il pianeta Serie B. Il secondo Natale da indipendenti, dopo la storica scissione dalla Lega A del 2010, verrà infatti vissuto all’insegna della preoccupazione per gli sviluppi dell’inchiesta Last Bet che fin dall’estate ha gettato ombre inquietanti...

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Non è stato certo un 2011 esaltante per il pianeta Serie B. Il secondo Natale da indipendenti, dopo la storica scissione dalla Lega A del 2010, verrà infatti vissuto all’insegna della preoccupazione per gli sviluppi dell’inchiesta Last Bet che fin dall’estate ha gettato ombre inquietanti sulla regolarità dello scorso campionato. Gli ultimi aggiornamenti poi, dopo gli interrogatori di Filippo Carobbio e Carlo Gervasoni, retrodatano lo scandalo addirittura a due o tre stagioni fa. Insomma ce n’è abbastanza per rovinare i timidi passi avanti di un movimento che prova a camminare con le proprie gambe valorizzando i giovani e che fa registrare un significativo aumento delle presenze negli stadi.

Ma tra i fatti più spiacevoli dell’anno solare non può mancare una menzione per quanto successo appena venti giorni fa allo Stadio Euganeo: il riferimento è ovviamente a Padova-Torino, alla sospensione ed al florilegio di polemiche che ne sono seguite cui hanno fatto da corollario la bizzarra ripresa della partita con i 15’ mancanti ed i due ricorsi presentati dalla società granata. Perché se il primo è stato rigettato dal Giudice Sportivo Gianfranco Valente in quanto non presentato secondo regolamento, il secondo ha avuto tutti i crismi della regolarità al punto da spingere Valente a passare la patata bollente nelle mani della Procura Federale di Stefano Palazzi, uno che certo non avrà tempo per le vacanze di fine anno. Il primo passo di Palazzi sarà quello di consegnare una perizia al Giudice Sportivo riguardo all’effettivo funzionamento dell’impianto di illuminazione dell’Euganeo in quel 3 dicembre (ricordiamo che il black out riguardò anche gli spogliatoi. A questo punto il Giudice avrà tutti gli elementi per giudicare. Ma non è ancora dato sapere né cosa delibererà né quando.

Il nocciolo del ricorso del Toro infatti verte sull’articolo 17 comma 1 del Codice di Giustizia Sportiva che attribuisce alla società ospitante “la responsabilità, anche oggettiva, di fatti o situazioni che abbiano influito sul regolare svolgimento di una gara o che ne abbiano impedito la regolare effettuazione”. La conseguenza sarebbe lo 0-3. Ma se anche il Padova non venisse ritenuto responsabile (la società si sta adoperando per dimostrare che il guasto ha riguardato tutta la zona intorno allo stadio e non solo l’impianto) per il presidente Cestaro i pericoli non sarebbero finiti: la responsabilità oggettiva del club di casa infatti sarebbe schiacciante anche secondo l’articolo 158/A della Figc che riguarda la presenza obbligatoria di “un idoneo generatore di emergenza in grado di garantire immediatamente e senza interruzione almeno due terzi del valore di illuminazione”.

Ma le paure del Padova non riguardano solo la responsabilità oggettiva. Anche nel caso in cui la società venisse ritenuta non colpevole del guasto il Giudice potrebbe decidere di far ripetere la partita dal 1’ non ritenendo regolare lo svolgimento dei primi 75’. Si tratterebbe però di una forzatura del regolamento e di un’interpretazione che va contro gli analoghi casi più recenti, oltre che aprire un pericoloso precedente. Per non parlare del caso in cui il risultato venisse omologato non ritenendo l’incontro falsato in alcuna misura, una decisione che al momento sembra remota. La storia si annuncia lunghissima. La speranza è che il precedente serva almeno per chiarire e svecchiare i regolamenti.