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Papa Francesco risponde alle accuse: "Silenzio e preghiera"

Papa Francesco risponde alle accuse: "Silenzio e preghiera"

Papa Francesco sceglie la via del silenzio e della preghiera a fronte delle accuse di Viganò: "papa pro campagna anti gay di Davis".

“La verità è silenziosa”. Papa Francesco sceglie la via del silenzio e della preghiera a fronte delle accuse di Mons. Carlo Maria Viganò. L’ex nunzio degli Stati Uniti – dice Bergoglio – farebbe parte di quella schiera di “persone che cercano soltanto lo scandalo, che cercano soltanto la divisione”. Come rispondere agli attacchi? Con la preghiera.

Il silenzio contro la menzogna

I media sono lo strumento dello scontro. Monsignor Viganò accusa il pontefice Bergoglio attraverso il sito Lifesitenews di aver coperto alcuni abusi sessuali operati da preti e di non essere intervenuto. Di più, Viganò imputa al papa di aver addirittura riabilitato la figura di Theodore McCarrick, già sanzionato da Benedetto XVI. Lo staff di Francesco risponde su Vatican News, mentre l’accusato decide di non intervenire: secondo il Vangelo, il silenzio della verità si contrappone al rumore della menzogna.

Il caso Davis

Una nuova Vatileaks? Non in senso stretto. In questo caso la fonte non è anonima, anzi è schierata in prima linea nel portare avanti la propria denuncia. In entrambi i casi a puntare il dito è sempre lui: Monsignor Carlo Maria Viganò, ex nunzio apostolico negli Usa. Le sue affermazioni stanno facendo tremare la Chiesa, svelando i presunti scheletri nell’armadio di papa Bergoglio. L’ultimo scandalo riguarda la cancelliera comunale Kim Davis. La donna è diventata famosa per la sua campagna anti gay, in particolare, per aver negato la licenza di matrimonio a coppie omosessuali. La funzionaria fu arrestata per inosservanza della sentenza della Corte Suprema, venendo rilasciata appena 5 giorni dopo il fermo. È stato allora che papa Francesco ha voluto incontrarla. Al termine dell’incontro la Davis ha dichiarato che il pontefice la sosteneva, cosa poi smentita dallo staff di Francesco a seguito delle polemiche nate dall’incontro. Lo staff del Vaticano chiarì che l’appoggio del papa alla Davis non è da intendersi “in tutti i suoi risvolti particolari e complessi”. Per Mons. Viganò, invece, si trattò di un sostegno pieno, mirato a incoraggiare la campagna anti gay.

“La preghiera contro i cani selvaggi”

Il diretto imputato non ha mai risposto alle accuse/provocazioni. Nel volo di ritorno dall’Irlanda, Francesco ha detto ai giornalisti di leggere loro stessi il dossier di Viganò e di “giudicare” loro stessi. Alla luce di nuove accuse, però, il pontefice vuole essere più specifico in merito alla sua strategia difensiva. Al chiasso dei “cani selvaggi della menzogna”, Bergoglio contrappone il “silenzio e la preghiera”. Non un’ammissione di colpa, ma un metodo adottato da Gesù, come narrato nel Vangelo di Luca: mentre tutti, a Nazareth, si aspettano che Gesù compia qualche miracolo, a dimostrazione del suo potere, lui risponde con la “Parola di Dio”, risposta silenziosa capace di rimbeccare le tentazioni del demonio. Lo scontro tra Viganò e Bergoglio è tutt’altro che concluso.