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Peggiorano le condizioni di salute di Matteo Messina Denaro: le parole dell'avvocato del boss

Denaro era già stato ricoverato il 20 luglio per gli effetti collaterali della chemioterapia e poi riportato in cella

Denaro era già stato ricoverato il 20 luglio per gli effetti collaterali della chemioterapia e poi riportato in cella

Si sono aggravate le condizioni di salute del boss Matteo Messina Denaro, detenuto al 41 bis nel carcere de L’Aquila.

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Le parole del legale

«Si è aggravato, le sue condizioni sono disperate. Non mangia, beve soltanto, non sta bene, necessita di un immediato ricovero in ospedale. Con un tumore al quarto stadio, con la difficoltà anche a reggersi in piedi, non può stare dentro una cella al 41 bis. Deve essere assistito da un infermiere dentro una struttura ospedaliera il prima possibile». Sono queste le parole di Alessandro Cerella, avvocato del boss Matteo Messina Denaro che aggiunge: «Io non sono un medico, ma le sue condizioni sono critiche. È seguito in maniera encomiabile dal professor Mutti e dal suo staff, io ripongo massima fiducia nel loro operato ma i medici non possono vederlo quotidianamente e nelle sue condizioni le cose cambiano di giorno in giorno». Nei prossimi giorni, il legali presenterà un’istanza al tribunale per chiedere il ricovero urgente in ospedale del suo assistito. «In carcere non può stare» sottolinea Cerella, che conclude: «Nonostante il nome che porta, come a qualsiasi altro detenuto devono essere garantiti i diritti costituzionali e il giudice di sorveglianza, leggendo le carte, dovrebbe capirlo. Il mio giudizio nei confronti dell’amministrazione penitenziaria e del sistema giustizia in generale è fortemente critico. Nei confronti di Messina Denaro c’è un accanimento: con un tumore al quarto stadio non può stare in una cella senza un infermiere a bere succhi di frutta, invece di avere delle flebo. Dovrebbe essere controllato h24. Ha difficoltà persino a stare in piedi, ha bisogno di tutte le cure che spettano a un malato».

L’ultima volta che Cerella ha visto il suo assistito risale allo scorso 3 agosto.

In cura dal giorno dell’arresto

Il boss, affetto da un tumore, è in cura all’interno del penitenziario dove è stata allestita, per l’ex latitante, una stanza per la chemioterapia. Nelle scorse settimane, il capomafia aveva subito un piccolo intervento per problemi urologici ed era però rientrato nell’istituto di pena nella stessa giornata.

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