> > Latina, Picozzi su Capasso: "Profondamente disturbato"

Latina, Picozzi su Capasso: "Profondamente disturbato"

Capasso

La strage di Latina poteva forse essere evitata: Luigi Capasso viene definito "profondamente disturbato".

Il criminologo Massimo Picozzi, dagli studi di Mattino Cinque, si è espresso sul caso di Cronaca che sta riempiendo la televisione i giornali in questi giorni: la tragedia di Latina.

Il Caso

Il carabiniere di Latina, Luigi Capasso, che mercoledì 28 Febbraio ha ferito gravemente la moglie Antonietta Gargiulo e ucciso le due figlie di 8 e 12 anni viene definito dall’esperto Massimo Picozzi “profondamente disturbato”.

Il criminologo si chiede come abbia fatto il carabiniere a superare l’esame psicoattitudinale e definisce il terribile gesto di Capasso come un “suicidio allargato”. Questa definizione viene utilizzata quando le persone prima di togliersi la vita portano con sé anche le persone più care.

Dopo la separazione coniugale, come da prassi prevista all’interno dell’Arma dei carabinieri, a Capasso era stato proposto un sostegno psicologico ma lui si era rifiutato dicendo che ne possedeva già uno suo personale.

Un episodio di femminicidio

La storia della moglie di Capasso, Antonietta, sembra avere dei punti in comune con i numerosi casi di femminicidio che riempiono le pagine dei nostri giornali. La donna aveva già fatto in passato delle denunce agli organi di competenza, che non hanno portato ad alcun tipo di protezione ma al contrario alla morte delle due figlie e di ridurre lei stessa in condizioni gravissime.

Il marito della donna non accettava la separazione della moglie e la perdita della propria famiglia. L’uomo infatti non perse tempo e aggredì la moglie all’uscita del suo posto di lavoro, davanti a tutti i suoi colleghi. La donna decise di non denunciare Capasso, anche se lo riteneva un uomo violento, per timore delle conseguenze lavorative che avrebbe potuto subire il compagno che si sarebbe trovato senza lavoro e senza un modo per mantenere le figlie.

Come sappiamo però anche nei casi in cui le donne denunciano il marito molte volte non si fa nulla per proteggere veramente le vittime o per controllare quelli che saranno i futuri carnefici: in casi come questi occorre agire tempestivamente per evitare morti inutili. Bisognerebbe quindi lavorare sulla figura della donna, sull’educazione al rispetto reciproco e cercare di colmare quel vuoto di valori intorno al mondo femminile.