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Polipi esofago: cosa sono, sintomi, diagnosi e trattamento

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L'esofago è un organo essenziale nel nostro sistema digestivo. Il suo principale compito è di trasportare il cibo dalla bocca allo stomaco.

In un recente articolo pubblicato dal portale di prenotazioni mediche online EccellenzaMedica.it, tramite il proprio sito di riferimento specializzato per la Gastroenterologia www.gastroenterologo.eu, si è evidenziato come una buona percentuale dei tumori localizzati a livello dell’esofago possono essere rappresentati da polipi esofagei. In questo articolo andremo dunque ad approfondire questo argomento, fornendo indicazioni e consigli anche sull’attività di diagnosi e cura.

L’esofago è un organo essenziale nel nostro sistema digestivo. Il suo principale compito è di trasportare il cibo dalla bocca allo stomaco. Come molti altri organi del corpo umano, anch’esso può essere soggetto a una serie di condizioni mediche, tra cui la poliposi.

In questo articolo, spiegheremo cosa sono i polipi dell’esofago, quali sintomi possono causare, come vengono diagnosticati e quali opzioni di trattamento sono disponibili. Prosegui nella lettura per saperne di più.

Cos’è un polipo?

Un polipo è una crescita anomala di tessuto che sporge dalla superficie di un organo o di una mucosa corporea. Queste formazioni possono variare in dimensioni, forma e struttura e possono svilupparsi in varie parti del corpo. I polipi sono il risultato di una crescita eccessiva delle cellule del tessuto e possono apparire in molte aree, compresi il tratto gastrointestinale, le vie respiratorie e anche nella cervice uterina. Queste escrescenze possono essere benigne o, in alcuni casi rari, diventare maligne.

Cosa sono i polipi dell’esofago?

Un polipo dell’esofago è una crescita di tessuto che si sviluppa sulla parete interna dell’esofago, il condotto muscolare che collega la gola allo stomaco. Si forma quando le cellule della mucosa esofagea iniziano a crescere in modo incontrollato, creando una protuberanza sulla superficie dell’organo. Sebbene la maggior parte dei polipi esofagei sia benigna e non causi sintomi evidenti, è importante monitorarli attentamente e, in alcuni casi, trattarli per prevenire potenziali complicazioni.

Quali sono i polipi presenti nell’esofago?

Nell’esofago si trovano principalmente tre tipologie di polipi:

  1. Polipi infiammatori;
  2. Papilloma;
  3. Leiomioma.

I papillomi dell’esofago sono polipi che si formano sulla superficie interna dell’organo. Sono composti principalmente da tessuto epiteliale e possono apparire come piccole protuberanze simili a verruche. Anche se sono spesso benigni, possono causare sintomi come difficoltà nella deglutizione o rigurgito acido, a seconda della loro posizione e dimensione.

I polipi infiammatori possono svilupparsi in risposta a processi infiammatori nell’esofago. Possono verificarsi a seguito di lesioni o irritazioni croniche dell’esofago causate, ad esempio, da reflusso gastroesofageo o esofagite.

Anche il leiomioma è una tipologia di polipo benigno. Difficilmente, le sue dimensioni possono arrivare a superare i 5 cm. Se voluminosi, possono causare la comparsa di sintomi come la disfagia.

Quali sono i sintomi?

I polipi dell’esofago possono essere asintomatici, il che significa che spesso non causano alcun disturbo o disagio evidente. Tuttavia, in alcuni casi, potrebbero manifestarsi sintomi come:

  • Difficoltà nella Deglutizione, che si verifica quando il polipo ostacola il passaggio del cibo e dei liquidi verso lo stomaco, causando una sensazione di blocco o disagio durante la deglutizione;
  • Dolore Toracico, localizzato principalmente nella parte superiore dell’addome o nel torace. Questo sintomo, che compare soprattutto quando si mangia o si beve, è spesso associato a polipi di dimensioni più grandi o a quelli situati vicino all’apertura dello stomaco;
  • Rigurgito Acido o bruciore di stomaco, sintomi che potrebbero comparire quando il polipo influisce sulla funzione del cardias, la valvola che impedisce al contenuto dello stomaco di rifluire nell’esofago;
  • Sanguinamento, sintomo piuttosto raro che causa vomito con sangue (ematemesi) o feci scure e al tarlo (melenas).

Molti di questi sintomi possono sovrapporsi ad altre condizioni legate all’apparato digerente, come il reflusso gastroesofageo o l’ernia iatale. Pertanto, se si sospetta la presenza di polipi dell’esofago o si sperimentano questi sintomi, è essenziale consultare quanto prima uno specialista per una diagnosi accurata e una valutazione appropriata.

Ai fini di una diagnosi e di un trattamento adeguato, è fondamentale sottoporsi ad esami diagnostici che consentano di individuare la natura del polipo.

Come diagnosticare i polipi dell’esofago?

La diagnosi dei polipi dell’esofago prevede diversi passaggi, anche se il punto di partenza è rappresentato sempre dall’esame fisico. Il medico inizierà l’indagine approfondendo i sintomi e la storia clinica del paziente. L’esame fisico potrebbe rivelare condizioni come dolore addominale o una sensazione di blocco durante la palpazione dell’addome.

L’endoscopia digestiva alta può essere uno step decisivo nella diagnosi dei polipi dell’esofago. Durante questa procedura, l’endoscopista introduce un tubo flessibile, chiamato endoscopio, attraverso la bocca del paziente e lo guida nell’esofago. Questo strumento è dotato di una piccola telecamera che consente al medico di esaminare direttamente la mucosa esofagea e identificare i polipi.

Qualora, nel corso dell’endoscopia, venisse identificato un polipo, il medico potrebbe decidere di prelevare un campione di tessuto (biopsia) per analizzarlo e per individuare la natura, benigna o maligna, del polipo.

In alcuni casi, potrebbe essere necessario eseguire esami di imaging come la tomografia computerizzata (TC) o l’ecografia endoscopica per ottenere ulteriori informazioni sulla posizione e le dimensioni dei polipi, specialmente se sono situati in posizioni difficilmente accessibili.

Se il paziente sperimenta difficoltà nella deglutizione, potrebbe essere utile svolgere un test di valutazione della funzione esofagea, come la manometria esofagea o la pH-metria, allo scopo di valutare eventuali problemi funzionali dell’esofago.

Una volta effettuata la diagnosi e determinata la natura dei polipi dell’esofago, il medico sarà in grado di pianificare il trattamento più appropriato in base alla situazione specifica del paziente. La diagnosi tempestiva è fondamentale per affrontare efficacemente questa condizione e prevenire potenziali complicazioni.

Quali sono le opzioni di trattamento?

I tumori localizzati a livello dell’esofago sono spesso rappresentati da questa tipologia di polipi. La strada più frequentemente percorsa per rimuovere i polipi dell’esofago è l’intervento di polipectomia endoscopica.

Questa tecnica, scarsamente invasiva, viene eseguita tramite un endoscopio, lo stesso strumento utilizzato per la diagnosi. Durante l’intervento, il medico inserisce l’endoscopio nell’esofago del paziente e guida con precisione piccoli strumenti attraverso il tubo per rimuovere il polipo. La polipectomia endoscopica è spesso la soluzione maggiormente adoperata per la rimozione di polipi di piccole o medie dimensioni nonché per quelli con una conformazione benigna.

Il trattamento potrebbe, comunque, variare in base alle dimensioni, alla posizione e alla natura del polipo. In alcuni casi, quando i polipi sono di dimensioni considerevoli, potrebbe essere necessario un trattamento più invasivo, come l’intervento chirurgico.