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Salvini, no alla cannabis libera "Non è nel contratto di governo"

Salvini, no alla proposta sulla cannabis

Matteo Salvini ha ribadito la propria ferma opposizione alla proposta del M5S di liberalizzare la cannabis: "Non passerà mai".

Matteo Salvini boccia la proposta del Movimento Cinque Stelle per la liberalizzazione della cannabis. A margine dell’inaugurazione della sede milanese dell’Ugl, il vicepremier ha dichiarato: “La proposta M5S non passerà mai e non è nel contratto di governo“. Successivamente, in una diretta su Facebook, il ministro dell’Interno ha ribadito: “C’è qualche parlamentare che si preoccupa di legalizzare le canne. Non è una priorità del Paese, non c’è nel contratto”.

Cannabis libera, la proposta M5S

Il disegno di legge sulla liberalizzazione delle droghe leggere è stato presentato a Palazzo Madama dal senatore pentastellato Matteo Mantero, primo firmatario del decreto. L’approvazione “consentirebbe un risparmio dei costi legati alla repressione penale del fenomeno e riassorbirebbe buona parte dei profitti criminali del mercato nero. Secondo le stime, nel mondo, il business complessivo del narcotraffico si attesta a 560 miliardi di euro l’anno. In Italia è stimato in circa 30 miliardi di euro, pari al 2% del Pil nazionale. Più della metà è costituito dal mercato della marijuana e dei suoi derivati. La stessa Direzione nazionale antimafia, sia nel 2016 che nel 2017, nella sua relazione annuale, si è detta ‘favorevole alla legalizzazione prendendo atto (sulla base di numeri, fatti, indagini e processi in nostro possesso) del fallimento delle politiche proibizioniste'”.

La legalizzazione, secondo Mantero, avrebbe inoltre effetti positivi sulla salute pubblica. Il consumo di cannabis legale toglierebbe dal mercato “prodotti nocivi per la salute”, sostituendoli con “prodotti coltivati con rispetto per la salute dell’utilizzatore”.

Immediato il no da parte della Lega, attraverso le parole del ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana. “Le proposte sulla legalizzazione dell’uso della cannabis non sono concordate”, ha commentato il ministro. Anticipando Salvini, ha sottolineato che “si tratta di un tema che non è nel contratto di governo e che non è nell’agenda della Lega. Ci sorprende, quindi, che vengano presentati disegni di legge che sembrano più provocazioni che altro”.