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La legittima difesa è legge, Salvini: "Bellissimo giorno"

Legittima difesa è legge

Salvini esulta, ma il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati avanza "dubbi di incostituzionalità" del provvedimento.

Il provvedimento sulla legittima difesa è legge, dopo la terza lettura e la modifica del testo a Palazzo Madama. Con 201 voti favorevoli, 38 contrari e 6 astenuti, il disegno di legge è stato approvato al Senato. Il risultato è stato accolto dagli applausi dei senatori di Lega e M5S. Matteo Salvini, presente in Aula insieme a Giulia Bongiorno e Gianmarco Centinaio, ha definito questa data “un giorno bellissimo non per la Lega ma per gli italiani. Dopo anni di chiacchiere è stato sancito il sacrosanto diritto alla legittime difesa per chi viene aggredito in casa sua, nel suo bar, nel suo ristorante. Non si legittima il far west, ma si sta con i cittadini perbene”. La nuova legge elimina “anni e anni di giri per i tribunali e di spese legali”, ha continuato il vicepremier. “Si elimina il risarcimento di centinaia di migliaia di euro per i parenti dei ‘poveri’ rapinatori”.

ANM: “Dubbi di incostituzionalità”

L’ANM (Associazione Nazionale Magistrati) avanza dubbi relativi all’incostituzionalità del provvedimento. Secondo il presidente Francesco Minisci, “la nuova legge non tutelerà i cittadini più di quanto era già tutelati fino ad oggi. Al contrario, introduce concetti che poco hanno a che fare con il diritto, prevede pericolosi automatismi e restringe gli spazi di valutazione dei magistrati, oltre a portare con sé grandi difficoltà di interpretazione. Tutto ciò significa che tutti saranno meno garantiti”.

Beppe Grillo, da San Marino, ha commentato così l’approvazione del provvedimento: “Quando hai una pistola in mano, non vedi una persona ma un bersaglio“.

Legittima difesa: tutte le novità

L’articolo 1 del provvedimento è una modifica dell’articolo 52 del codice penale relativo alla legittima difesa. La nuova legge considera sempre sussistente la proporzionalità tra offesa e difesa (“La difesa è sempre legittima”). È protetto dalla legge colui che si difende quando si trova legittimamente in una privata dimora, utilizzando un’arma legittimamente detenuta o un altro mezzo idoneo. Oltre alla dimora, la legge si applica anche a qualsiasi luogo in cui viene esercitata un’attività commerciale, imprenditoriale o professionale. È inoltre necessario che ci sia pericolo di aggressione e che non ci sia desistenza da parte dell’aggressore. Dunque, non serve che il ladro o l’aggressore abbiano un’arma tra le mani e siano pronti a utilizzarla, ma è sufficiente la sola minaccia, anche non esplicitamente rivolta alla persona.

L’articolo 2, invece, modifica l’articolo 55 del codice penale, quello che disciplina l’eccesso colposo. Il provvedimento approvato in Senato esclude la punibilità dei cittadini che si difendono “in stato di grave turbamento, derivante dalla situazione di pericolo in atto”.

Risarcimento e inasprimento delle pene

L’articolo 3 stabilisce il pagamento integrale dell’importo dovuto come risarcimento alla persona offesa. A tale pagamento sarà subordinata la sospensione condizionale della pena. Di risarcimento parla anche l’articolo 7, che affronta il tema della responsabilità di chi ha compiuto il fatto. Chi si difende e viene assolto in sede penale non deve in alcun modo versare un indennizzo.

La nuova legge, all’articolo 4, prevede inoltre un inasprimento delle pene. Nel caso di violazione di domicilio, la pena massima si alza a quattro anni di carcere. Si arriva fino a sei-sette anni in caso di furto in abitazione e scippo. Per la rapina è previsto un massimo di sette anni. Le sanzioni massime, infine, passano da 2mila a 2.500 euro.