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Governo, Facchinetti: "La prendiamo nel c... noi"

francesco facchinetti villa sardegna

"Grande felicità, torno a fare il pirla che è meglio".

Francesco Facchinetti, ora imprenditore discografico, ex dj e figlio di Roberto Facchinetti. Si è espresso attraverso Twitter sulla situazione politica italiana e la crisi di governo.

Facchinetti sulla crisi di governo

Nell’ultimo giorno di consultazioni politiche per la formazione del nuovo governo, Francesco Facchinetti ha espresso la sua opinione sulla situazione. Sul suo profilo Twitter, ha pubblicato un post che non lascia spazio a dubbi: “Ogni tanto faccio una breve analisi della nostra situazione politica. Ad oggi è la seguente: o salgono le tasse, o sale l’iva, o entrambi. In tutti e 3 i casi la prendiamo nel c… noi. Grande felicità, torno a fare il pirla che è meglio”.

Le parole utilizzate dall’ex dj autore di successi mondiali come “La canzone del capitano” lasciano trasparire grande senso di amarezza e poca fiducia nella nuova situazione politica.

La lite con Briatore

Francesco Facchinetti, è solito a dire la sua, senza peli sulla lingua. Ad Aprile, ha litigato con l’imprenditore ed ex marito della Gregoraci, Flavio Briatore. Il manager ha paragonato l’operato del dj a quello di Chiara Ferragni. Facchinetti non ci sta attraverso storie Instagram ha ribadito: “Flavio, se così fosse, dovremmo andare ad analizzare tutte le persone che nei tuoi locali spendono migliaia di euro per bottiglie che al supermercato costano forse 50 euro. Ma evitiamo di parlare di tutto questo”.

E per concludere, la critica generazionale: “Se dobbiamo analizzare gli imprenditori di una volta e quelli di oggi, andiamo negli anni ’60, ’70, ’80, parliamo di come gli imprenditori in quegli anni hanno fatto i soldi? Sfruttando la povera gente, truffando, pagando le tangenti, rubando i soldi dei contribuenti allo Stato? Vogliamo parlare di questo? Secondo me è molto meglio un imprenditore digitale che nel 2019 fa i ca**i suoi, non ruba i soldi a nessuno, non sfrutta nessuno, non truffa nessuno piuttosto dei tanti imprenditori che negli anni ’60, ’70 e ’80 hanno fatti tanti soldi facendo delle cose allucinanti”.