> > Di Maio avvisa Conte: "Nessuna nuova tassa"

Di Maio avvisa Conte: "Nessuna nuova tassa"

Di Maio avvisa Conte

Di Maio mette le cose in chiaro e avverte premier e alleati: "Nessuna imposta in più da parte di questo esecutivo".

Dopo le recenti dichiarazioni dei ministri Fioramonti e Costa, arriva l’alt del capo politico dei 5 Stelle: Di Maio avvisa Conte sull’inserimento in manovra economica di nuove tasse. La richiesta del leader pentastellato ai colleghi è quella di non “scatenare un dibattito ogni giorno per parlare di nuovi balzelli“.

Di Maio avvisa Conte: “Abbassare le tasse”

Ha affidato ad un post su Facebook la replica ai ministri dell’Istruzione e dell’Ambiente. Luigi Di Maio avverte che questo governo non ha alcuna intenzione di aumentare le tasse come chiesto dai due colleghi.

Il riferimento è alle recenti dichiarazioni di Fioramonti che vorrebbe investire denaro su scuola e ricerca ricavandolo da imposte su merendine, bevande gassate e biglietti aerei. In questo modo si arriverebbe a pagare 1€ in più per i voli nazionali e 1,50€ su quelli internazionali. Sergio Costa ha invece proposto incentivi per la rottamazione delle auto inquinanti, i cui finanziamenti deriverebbero da un taglio dei sussidi ambientalmente dannosi. Questo aumenterebbe però il prezzo del diesel non solo per gli automobilisti ma anche per gli agricoltori, secondo la denuncia di Coldiretti.

In un primo momento il Premier Conte sembrava aver acconsentito all’avvio di queste misure, scatenando l’ira di Di Maio. Ma le tensioni tra i due sembrerebbero già smorzate. “Non è deciso ancora nulla, valuteremo insieme, ci ragioneremo e ci confronteremo“, fa infatti sapere il Presidente da New York.

Un sollievo per il leader pentastellato, che vuole assolutamente evitare che il suo partito sia associato all’aumento delle imposte, soprattutto se queste non sono state concordate insieme ma sono frutto di iniziative personali. E chiede ai colleghi di lavorare per una manovrache permetta agli italiani di vivere un 2020 migliore” a partire dal salario minimo e dal non aumento dell’Iva.