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Guerra in Siria, Palazzo Chigi: "Stop alla vendita di armi Ue alla Turchia"

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In vista del consiglio dei ministri degli Esteri europei, il governo italiano chiede una moratoria alla vendita di armi ad Ankara.

Lo avevano già chiesto, separatamente, Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, ma ora l’appello è giunto da fonti ufficiali di Palazzo Chigi. Il governo italiano preme perché l’Unione Europea fermi la vendita di armi alla Turchia per porre fine alla guerra in atto in Siria, un conflitto da contrastare “con ogni strumenti consentito dal diritto internazionale”. L’appuntamento decisivo per decidere una comune linea europea è il vertice del ministri degli Affari esteri, nella giornata di lunedì 14 ottobre, seguito dal Consiglio europeo del 17 e 18 ottobre.

Guerra in Siria, la questione delle armi

Il governo giallorosso “è già al lavoro affinché l’opzione della moratoria nella vendita di armi alla Turchia sia deliberata in sede europea quanto prima possibile”, si legge in una nota ufficiale di Palazzo Chigi. “L’Italia promuoverà questa iniziativa in tutte le sedi multilaterali e si adopererà per contrastare l’azione militare turca nel nord-est della Siria con ogni strumento. Il governo italiano è convinto che si debba agire con la massima determinazione per evitare ulteriori sofferenze al popolo siriano, in particolare curdo, e per contrastare azioni destabilizzanti della regione. Questi obiettivi devono essere raggiunti attraverso il coordinamento europeo e operando in sede multilaterale”.

La polemica

Non sono però mancate le polemiche per un atteggiamento definito a dir poco “timido” da parte del governo italiano per quanto concerne lo stop alle licenze per la vendita di armi ad Ankara. Nonostante le richieste della Rete italiana per il disarmo, il Conte bis non ha al momento interrotto le esportazioni, come invece è avvenuto altrove, dalla Germania alla Francia, dall’Olanda alla Norvegia. Diversa la situazione in Italia, nonostante i due bilaterali che hanno visto impegnato il premier Conte, rispettivamente con il capo della Farnesina e con il ministro della Difesa Lorenzo Guerini. La questione del disarmo non è “una gara a chi arriva prima” spiegano fonti vicine a Palazzo Chigi. “Serve un’azione coordinata per fermare la guerra in Siria, non seguire la Germania in azioni unilaterali”.