A pochi giorni dal suo passaggio dalle file del M5s a quelle della Lega, il senatore Ugo Grassi racconta i retroscena della sua fuga dai pentastellati e smentisce di averlo fatto per una mera questione economica. Rispondendo a un posto sui social in cui si ironizzava sui cambi di casacca all’interno del MoVimento, il senatore neo leghista ha candidamente affermato come i 3mila euro che d’ora in avanti verserà alla Lega ogni mese serviranno anche per coprire il buco dei famosi 49 milioni.
Ugo Grassi, dal M5s alla Lega
Interrogato sul passaggio dal M5s alla Lega il senatore Grassi ha specificato di non averlo fatto per soldi, anche perché la cifra mensile richiesta dai due partiti ai propri parlamentari e grossomodo la stessa: “Se avessi voluto arricchirmi andavo al Misto (le indennità sono più alte) e mi godevo il massimo profitto possibile. Invece tra Lega e Movimento Cinque Stelle come prelievo siamo lì”.
Nel prosieguo della risposta, l’onorevole specifica inoltre che il versamento da 3mila euro al mese nei confronti della Lega viene fatto anche per recuperare i soldi spariti nel caso dei 49 milioni: “Il passaggio alla Lega frutta solo il risparmio dei 300 euro della piattaforma Rousseau. Per il resto la Lega chiede il versamento di 3000 euro mensili di contributo. […] Quella cifra serve anche a restituire i 49 milioni. Oltre che a sostenere le strutture locali”.
La replica di Danilo Toninelli
Il senatore Grassi, appena passato alla #Lega, afferma candidamente che “l’accordo” stretto prevede che dia 3 mila euro al mese del suo stipendio (soldi pubblici) per ripianare la truffa da 49 milioni di euro del Carroccio. La campagna acquisti serve a questo? Bella roba
— Danilo Toninelli (@DaniloToninelli) December 14, 2019
Non è tardata ad arrivare la risposta dell’ex ministro delle Infrastrutture del M5s Danilo Toninelli, che sui social punta il dito contro il cosiddetto mercato delle vacche più volte denunciato dal capo politico del Movimento Luigi Di Maio: “Il senatore Grassi, appena passato alla Lega, afferma candidamente che “l’accordo” stretto prevede che dia 3 mila euro al mese del suo stipendio (soldi pubblici) per ripianare la truffa da 49 milioni di euro del Carroccio. La campagna acquisti serve a questo? Bella roba“.