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Incontro Conte-Haftar: al-Serraj tenuto all'oscuro annulla la visita

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Il Premier libico Fayez al-Serraj ha deciso di non vedere Giuseppe Conte dopo aver saputo dell'incontro tra quest'ultimo e il generale Khalifa Haftar.

Colpo di scena nel summit che avrebbe dovuto tenersi a Roma tra il Giuseppe Conte e Fayez al-Serraj in merito alla risoluzione della crisi in Libia. Il primo ministro libico ha infatti annullato la visita prevista a Palazzo Chigi dopo aver scoperto dell’incontro avvenuto nel pomeriggio tra il Premier italiano e il generale Khalifa Haftar, al quale sembra sia stato tenuto all’oscuro. Al-Serraj avrebbe infatti scelto di non raggiungere Roma dopo che in giornata era stato in visita a Bruxelles per incontrare le principali istituzioni dell’Unione Europea.

Conte incontra Haftar e Serraj

Mentre Conte riceveva Haftar, il presidente Serraj si era recato a Bruxelles per un colloquio con il presidente del Consiglio europeo Charles Michel, con il presidente dell’Europarlamento David Sassoli e con il l’Alto rappresentante per la politica estera dell’Ue Josep Borrell. I vertici di Roma avrebbero potuto rappresentare una svolta inaspettata nel processo di mediazione per la risoluzione della crisi nel Paese, soprattutto dopo l’annullamento – per ragioni di sicurezza – della missione dell’Unione Europea a Tripoli, prevista inizialmente per il 7 gennaio.

Con l’annullamento della visita di al-Serraj a Roma si allontana tuttavia la possibilità di una risoluzione diplomatica della crisi che da anni sta attanagliando la Libia, divisa tra il governo di Tripoli guidato al-Serraj (riconosciuto dall’Onu come legittimo governo libico) e quello di Tobruk sostenuto da Francia, Russia e Egitto e alleato con le milizie del generale Haftar.

Il commento di Salvini


Tra i primi a commentare la notizia del forfait dato da al-Serraj a Conte e Matteo Salvini, che sui suoi account social sferra una dura critica al Presidente del Consiglio italiano: “Il premier libico bidona Conte e se ne torna a casa? Pazzesco, Conte è davvero un pericoloso incapace: per una semplice questione di protocollo, prima ancora che di politica, prima si riceve un capo di governo riconosciuto, dopo un generale. Dilettanti allo sbaraglio!”.

Di Maio a Il Cairo

Nelle giornate del 7 e dell’8 gennaio è inoltre proseguita l’intensa attività diplomatica dei ministri degli Esteri europei, tra cui Luigi Di Maio. Il leader pentastellato si è infatti recato martedì a Bruxelles per un incontro con i propri omologhi di Francia, Germania e Gran Bretagna. Presente anche Josep Borrell, alto rappresentante per la politica estera dell’Ue.

Nelle stesse ore in cui mercoledì Conte ha incontrato il generale Haftar, il numero uno della Farnesina è invece volato al Cairo per una riunione con i ministri degli Esteri di Egitto, Grecia, Cipro e Francia. “Continuiamo a lavorare sulla Libia e sulla stabilità della regione”, ha scritto il leader M5s su Facebook. L’Ue non può restare immobile, non può mostrarsi divisa, deve parlare con una voce sola”, è il monito lanciato in un post precedente. “Servono misure serie per attivare e soprattutto far rispettare un embargo complessivo via terra, via aerea e via mare nel Mediterraneo. Bisogna smettere di vendere armi, bisogna fermare ogni interferenza esterna in Libia.

Il nodo della Turchia

Come ultima tappa del suo viaggio, Di Maio è infine atterrato ad Istanbul dove ha incontrato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu. Il capo della Farnesina ha in seguito dichiarato alla fine del summit: “Siamo d’accordo ad aprire un tavolo tecnico con la Turchia e anche con la Russia perché in questo momento, per trovare una soluzione alla crisi libica“.

Un incontro a cui è seguito quello tra il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdogan, che nella mattina dell’8 gennaio hanno chiesto il cessate il fuoco in Libia dopo l’arrivo nelle ore precedenti delle prime truppe dell’esercito di Ankara sul suolo del paese nordafricano.