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Nave Gregoretti: senatori maggioranza lasciano la Giunta per protesta

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I senatori della maggioranza di governo hanno abbandonato la riunione della Giunta per le immunità in disaccordo con il presidente Maurizio Gasparri.

Colpo di scena nel dibattito sulla vicenda della Nave Gregoretti, per la quale Matteo Salvini è accusato di sequestro di persona, con i senatori della maggioranza di governo che nella serata del 13 gennaio hanno abbandonato la Giunta per le Immunità di Palazzo Madama in protesta con la decisione di bocciare la richiesta di ulteriori documenti sullo stato di salute dei migranti a bordo della nave. A prendere quest’ultima decisione è stato il presidente della Giunta Maurizio Gasparri, accusato dal M5s di essere venuto meno alla sua imparzialità.

Nave Gregoretti: proteste della maggioranza

A commentare l’episodio avvenuto in serata è stata la senatrice del M5s Elvira Evangelista, che ha puntato il dito contro il forzista Gasparri per il comportamento tenuto: “Tutta la maggioranza ha ritenuto di abbandonare questa riunione della Giunta perché il presidente Gasparri, che fino a ieri ha detto che questo è un organo giurisdizionale e imparziale, si è comportato in maniera più politica degli altri, perché ha messo al voto una istanza istruttoria molto importante per valutare i documenti sulla salute dei migranti soprattutto dopo lo sbarco. La richiesta è finita a parità di voti e lui ha ritenuto di respingerla, votando anche lui con una parte politica ben precisa”.

La decisione di convocare per la giornata del 14 gennaio l’ufficio di presidenza in merito alla questione è stata inoltre presa nonostante l’assenza del senatore nonché capogruppo di Liberi e Uguali Piero Grasso. Nella riunione di lunedì, i senatori della Giunta avrebbero dovuto decidere se sottoporre all’Aula del Senato il quesito sull’autorizzazione a procedere nei confronti dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini per sequestro di persona, come richiesto dal Tribunale dei ministri di Catania.

La replica di Maurizio Gasparri

Non si è fatta attendere la risposta di Maurizio Gasparri, che ai microfoni dei giornalisti presenti all’esterno di Palazzo Madama si è giustificato affermando: Io ho facoltà di votare, in quanto componente della Giunta sono anche il relatore del caso, e se avessi ritenuto che mancavano determinati documenti e c’era bisogno di un approfondimento avrei dovuto dire io, per primo, in quanto relatore, che non ero in condizione di fare una proposta perché mancavano dei documenti, mentre per me è sufficiente così. […] È un regolamento che non ho scritto io. Invece non l’ho fatto, per la correttezza che mi lega al calendario che abbiamo votato all’unanimità a dicembre e che prevede il voto il 20 gennaio”.